Il mondo della moda piange la stilista giapponese Hanae Mori, scomparsa a 96 anni. Soprannominata “Madame Butterfly” per il suo amore verso i motivi di farfalle, è stata una delle poche giapponesi a capo di un’azienda internazionale, emblema dell’emancipazione delle donne nel suo Paese. I suoi abiti sono stati indossati, tra le altre, anche da Nancy Reagan e Grace Kelly.
Nata nel 1926 in una zona rurale del Giappone occidentale, Hanae intraprende gli studi di Letteratura presso la Tokyo Women’s Christian University. In seguito alle nozze con Ken Mori, un dirigente dell’industria tessile, si dedica totalmente alla moda. A 25 anni apre il suo primo negozio di fronte a un cinema e, dopo un’importante anteprima, un regista giapponese le offre la possibilità di realizzare i costumi per un suo film. Da quel momento la sua attività prospera e, negli anni Sessanta, si trasferisce a Parigi per cercare ispirazione. Nella capitale francese incontra Coco Chanel, che le consiglia un outfit arancione, da mettere a contrasto con i suoi capelli neri. Una vera e propria rivelazione: “Tutto il concetto giapponese di bellezza si basa sulla dissimulazione. Mi resi conto che dovevo cambiare approccio e creare abiti che aiutassero le donne a distinguersi”, amava raccontare nelle interviste.
Nel 1965, ormai sull’onda del successo, presenta la sua prima collezione fuori dalla madrepatria (New York), incentrandola sull’incontro tra oriente e occidente. Dopo aver trasferito il proprio studio a Parigi, nel 1977 diventa membro del Chambre Syndicale de la Haute Couture, la prima volta per uno stilista asiatico. Purtroppo, a causa di notevoli difficoltà finanziarie, la sua attività viene smantellata e venduta all’inizio degli anni 2000 e, nel 2004, a 78 anni, tiene la sua ultima sfilata di moda.