Il tasso di inflazione annuale dell’area euro a luglio si è attestato all’8,9%, in aumento rispetto all’8,6% di giugno. Un anno prima il tasso era del 2,2%. L’inflazione annuale dell’Unione Europea è stata invece del 9,8%, in aumento rispetto al 9,6% di giugno (l’anno scorso era del 2,5%). I dati sono stati pubblicati da Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione. In Italia l’inflazione armonizzata, come già comunicato da Istat, è calata leggermente all’8,4% (a giugno era 8,5%) ma il carrello della spesa è rincarato del 9,1%, il record dal 1984.
I tassi annuali più bassi sono stati registrati in Francia, a Malta (entrambe al 6,8%) e Finlandia (8%). I tassi annuali più alti sono stati registrati in Estonia (23,2%), Lettonia (21,3%) e Lituania (20,9%). Rispetto a giugno, l’inflazione annuale è diminuita in sei Stati membri, è rimasta stabile in tre ed è aumentata in diciotto.
A luglio, il contributo maggiore al tasso d’inflazione annuale dell’area dell’euro è venuto dall’energia (+4,02 punti percentuali), seguita da prodotti alimentari, alcolici e tabacco (+2,08), servizi (+1,60) e beni industriali non energetici (+1,16).