Mentre a Leopoli era ancora in corso l’incontro trilaterale tra Volodymyr Zelensky, Recep Tayyip Erdoğan, e il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, la Russia annuncia di aver trasferito nell’exclave di Kaliningrad, nel cuore dell’Europa, tra la Polonia e la Lituania, tre aerei da guerra Mig-31 equipaggiati con missili ipersonici. Il ministero della Difesa precisa che “tre Mig-31 con missili ipersonici Kinzhal sono stati trasferiti dalla base aerea di Chkalovsk” e saranno in allerta “24 ore su 24” in caso di escalation militare. Un annuncio che sa di avvertimento, con la Federazione pronta a ricorrere all’uso dei suoi missili ipersonici, dopo che già nei mesi scorsi aveva trasferito gli Iskander sempre nel piccolo spicchio di terreno sul Baltico.

Una mossa che fa alzare la tensione mentre, invece, la Cnn Turk, che cita fonti russe, riporta che Vladimir Putin ha per la prima volta aperto all’opzione di un incontro con Zelensky, il primo dall’inizio del conflitto. “Prima i leader possono negoziare e determinare la road map” per porre fine alla guerra, “a quel punto le delegazioni possono iniziare a lavorare per attuare la tabella di marcia”, fanno sapere. Da parte sua, Erdogan ha detto: “Siamo pronti a mettere in campo il nostro ruolo di facilitatori e mediatori con l’obiettivo di riprendere il negoziato”. E ha aggiunto che informerà personalmente Putin su ciò che è emerso dai colloqui.

Dal vertice di Leopoli, intanto, trapela la richiesta di Zelensky riguardo alla situazione nella centrale di Zaporizhzhia. Dopo lo scambio d’accuse tra Mosca e Kiev sulle responsabilità dei bombardamenti sull’impianto e la richiesta della Federazione di un’ispezione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), oggi è il presidente ucraino a dire direttamente al segretario generale dell’Onu che le Nazioni Unite devono “garantire la sicurezza” della struttura. “Particolare attenzione è stata prestata al tema del ricatto nucleare russo alla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Pertanto, le Nazioni Unite devono garantire la sicurezza di questo sito strategico, la sua smilitarizzazione e la completa liberazione dalle truppe russe”, ha scritto il presidente ucraino su Telegram aggiungendo che durante il colloquio le parti hanno concordato di continuare “il coordinamento” sull’accordo che ha permesso di sbloccare le esportazioni di grano dall’Ucraina. Guterres, da parte sua, ha dichiarato che “qualsiasi potenziale danno a Zaporizhzhia è un suicidio. Il buon senso deve prevalere per evitare qualsiasi azione che possa mettere in pericolo l’integrità fisica o l’incolumità dell’impianto nucleare. È urgente un accordo per ristabilire Zaporizhzhia come infrastruttura puramente civile e per garantire la sicurezza dell’area”. Erdogan, invece, ha affermato di aver “espresso le nostre preoccupazioni per il conflitto in corso attorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, non vogliamo vivere una nuova Chernobyl“. Nel corso del trilaterale si è arrivati anche alla firma di un’intesa tra Ankara e Kiev per la ricostruzione di infrastrutture distrutte durante la guerra.

Intanto continua la spinta russa a est. È salito a 12 morti il bilancio dell’attacco delle forze russe di ieri sera contro un edificio residenziale di tre piani nel quartiere di Saltivskyi a Kharkiv. Quattro persone sono invece state salvate dalle macerie e le operazioni di soccorso continuano. Stamani in altri due attacchi nella regione nell’est dell’Ucraina sono morte altre 4 persone.

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