Dopo gli attacchi di Donald Trump all’amministrazione della giustizia per la perquisizione subita, il ministro della Giustizia aveva detto che chiedeva “di poter rendere noti motivi”. Mentre l’ex inquilino della Casa Bianca aveva dichiarato di volere la pubblicazione della dichiarazione giurata (affidavit) che elenca i motivi addotti dai federali per ottenere il mandato di perquisizione. La richiesta di desecretazione delle dichiarazioni giurate era stata avanzata da diverse testate giornalistiche, tra le quali la Cnn. Una discovery contro cui il dipartimento si è opposto ritenendo che potrebbe compromettere la futura cooperazione di testimoni.
Oggi il giudice Bruce Reinhart, secondo quanto riporta Fox News, ha stabilito che l’affidavit del blitz dell’Fbi della residenza in Florida dell’ex presidente Usa non debba essere pubblicato per intero e ha dato al Dipartimento di Giustizia Usa tempo fino al 25 agosto a mezzogiorno per rivedere la dichiarazione giurata al magistrato per ottenere il mandato di perquisizione – e riproporlo con degli omissis.
Durante l’udienza il giudice aveva affermato di non essere ancora convinto che la dichiarazione giurata nella quale si spiegano le ragioni della perquisizione della residenza di Mar-a-Lago debba essere diffusa integralmente suggerendo invece di pubblicarne solo “alcune parti”. Reinhart, secondo quanto riferisce la Cnn, ha anticipato che renderà pubblici alcuni dei documenti procedurali legati alla perquisizione. Si tratterebbe dell’istanza del Dipartimento di giustizia per tenere segreti i documenti alla base del mandato, del provvedimento che accoglie la richiesta e della copertina del fascicolo. Anche gli avvocati del Bureau avevano ribadito la loro contrarietà alla divulgazione dell’affidavit, che a loro avviso fornirebbe “la roadmap dell’indagine”, ossia i prossimi passi degli investigatori.