Il disastro della prima giornata di campionato costa caro a Dazn: l’emittente rimborserà il 50% dell’abbonamento mensile a tutti i tifosi che non sono riusciti a vedere le partite lo scorso weekend. Quindi circa 15€ ad abbonato, da moltiplicare per migliaia di utenti. Un indennizzo, un contentino, ma forse non la soluzione definitiva del problema. È il risultato del tavolo tecnico convocato d’urgenza dalla sottosegretaria allo Sport, Valentina Vezzali, al cospetto delle varie parti interessate: l’azienda ovviamente, ma anche la Serie A, l’Agcom e il Ministero dello Sviluppo Economico, a dimostrazione di quanto il problema sia complesso e vada ben oltre una semplice partita non vista. L’indennizzo era stato già annunciato da giorni, l’incontro è servito soprattutto ad avere garanzie sulle modalità di erogazione: sarà la stessa Dazn a individuare gli utenti danneggiati e indennizzarli, senza necessità di presentare reclami o documentazione. E viste le polemiche, c’è da aspettarsi che non vada troppo al risparmio e sia di manica larga nel riconoscere a una platea più ampia possibile il bonus (con accredito diretto sul metodo di pagamento o voucher).

Ovviamente il colloquio non poteva limitarsi al passato, a quanto accaduto lo scorso weekend, ma è stato rivolto soprattutto al futuro, a quello che succederà nelle prossime settimane. I tifosi sono stufi di avere problemi, rimpiangono (a torto o ragione) Sky. E anche la Lega Calcio, che fino ad oggi aveva sempre difeso a spada tratta il suo partner televisivo, comincia ad averne abbastanza. Infatti il presidente della Serie A, Lorenzo Casini, ha spiegato come “Dazn ha fornito le più ampie rassicurazioni rispetto alla qualità del servizio, come tassativamente previsto nel contratto di Licenza, a tutela prima di tutto dei tifosi abbonati e anche dell’immagine e del prestigio della Serie A”. Parole che lasciano trasparire tutto il fastidio per l’ennesimo scivolone della piattaforma: nelle ore immediatamente successive ai disservizi erano trapelate anche voci di una possibile azione legale della Lega, non siamo ancora a quel punto (anche perché la Serie A ha poco da alzare la voce, è stata lei ad assegnare i diritti), però certo la pressione aumenta nei confronti di Dazn. Per conto suo, l’azienda assicura che i problemi non si ripeteranno. Del resto, in questo caso non si è trattato di disservizi sullo streaming (su cui la situazione sembrava essersi abbastanza assestata lo scorso anno), ma di un “cortocircuito” a livello tecnico dell’applicazione, che ha riguardato non solo l’Italia ma anche altri Paesi. Tutto risolto, in attesa della prova del campo (e della tv).

L’intervento del governo è servito dunque per placare un po’ le polemiche, e scongiurare il rischio che il disservizio passasse un po’ in carrozza, mettendo di fatto spalle al muro Dazn e costringendola a pagare un conto anche abbastanza salato (di fatto, due giornate rimborsate al posto di una non vista). Nell’incontro, però, non si è mai parlato di soluzioni strutturali per risolvere il problema.

Negli ultimi giorni, nell’ambiente si era ipotizzato anche che il governo potesse pretendere da Dazn un protocollo alternativo, che riguardasse proprio il segnale: in poche parole, costringere l’azienda non alla sublicenza (quella è una strada normativamente troppo complicata), ma a trasmettere il segnale su tutte le piattaforme disponibili (ad esempio digitale terrestre e satellite) in caso di disservizio. Tradotto: la partita si vede sempre in streaming su Dazn, ma se per un motivo qualsiasi non è disponibile, si può passare altrove (sempre ovviamente su un canale criptato, previo abbonamento). È successo qualcosa del genere ad esempio in Spagna, dove nell’ultimo weekend proprio a causa di un malfunzionamento prolungato Dazn aveva deciso di concedere il segnale alla rivale Movistar Plus+. È evidente però che si tratterebbe di una “extrema ratio”, la capitolazione definitiva di Dazn che ha già in parte rinunciato alle sue ambizioni digitali con l’accordo su Sky (per i suoi abbonati, dalla prossima giornata le partite saranno visibili anche tramite SkyQ che ha sempre fornito grandi garanzie). In l’Italia, per ora i tifosi devono accontentarsi del rimborso. Per il futuro, invece, bisognerà continuare a sperare che Dazn funzioni.

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