Nelle immagini pubblicate dal Foglio, Albino Ruberti sfoga una rabbia violenta per le parole pronunciate a una cena: "Si deve inginocchiare, se no io adesso lo dico a tutti quello che ha detto. Lo ammazzo! Cinque minuti je do". Il bersaglio è Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco, tra i candidati nelle liste del Pd, che subito annuncia il ritiro. E dopo poche ore anche il dirigente del Campidoglio si dimette. Letta: "Entrambe scelte giuste e doverose". E Gualtieri prende atto delle dimissioni
“Deve venire qui a chiedermi in ginocchio pietà, adesso. Se deve inginocchia’ e chiede scusa. Si deve inginocchiare, se no io adesso lo dico a tutti quello che ha detto. Si deve inginocchiare. Li ammazzo! Lo ammazzo! Li ammazzo! Non se deve permette de di “io te compro“. A me me compri? Cinque minuti je do, cinque. Vi sparo! T’ammazzo! Cinque minuti, qui, in ginocchio, tutti e due!”. Il protagonista del violentissimo sfogo pubblico per le strade di Frosinone, documentato in un video pubblicato dal Foglio, è Albino Ruberti, capo di gabinetto del sindaco di Roma Roberto Gualtieri (in passato con lo stesso incarico al fianco del governatore Nicola Zingaretti). Che dopo poche ore dalla diffusione delle immagini ha rassegnato le dimissioni. Ad assistere alla scena – cercando di calmarlo – ci sono la sua compagna, la consigliera regionale del Pd Sara Battisti, e Francesco De Angelis, già europarlamentare e consigliere regionale, candidato nelle liste dem per le elezioni del 25 settembre: anche lui si è ritirato dalla corsa. “Entrambe scelte giuste e doverose”, ha commentato il segretario del Pd Enrico Letta.
Nel video, il bersaglio della rabbia di Ruberti sembra essere il fratello di De Angelis, Vladimiro accusato di avergli fatto una proposta irricevibile nel corso di una cena appena conclusa. “Tu’ fratello a tavola vuoi che te lo dico che mi ha detto? Deve veni’ qui a chiede in ginocchio scusa, perché sennò io stasera scrivo quello che mi avete chiesto a tavola”. Al Foglio Ruberti parla di una banale “lite per motivi calcistici, accaduta circa due mesi fa a Frosinone con una terza persona, che non voglio citare, al termine di una cena. Alla scena erano presenti anche Vladimiro e Francesco De Angelis con il quale ho ottimi rapporti“. Anche per Sara Battisti si trattava di un “diverbio sulla Roma e sulla Lazio“, mentre De Angelis nega tout court che ci sia stata alcuna lite.
Il caso però diventa politico in un attimo. Il Nazareno parla subito di “episodio gravissimo che non può restare senza conseguenze”, mentre il M5s capitolino chiede direttamente le dimissioni “di chi usa espressioni e atteggiamenti da gangster, nonché il chiarimento della vicenda da cui sembrano emergere altre minacce e presunte richieste avvenute durante una cena”. Interviene con un tweet anche Carlo Calenda, già sfidante di Gualtieri nella corsa a sindaco di Roma: “Questo è il soave ambientino del Pd romano”. E a metà mattina De Angelis annuncia il ritiro della propria candidatura, sottolineando di non essere stato collocato in posizione eleggibile, bensì “di servizio”.
È il preludio inevitabile alle dimissioni del potente capo di gabinetto, rassegnate con una lettera inviata a Gualtieri. “Illustrissimo Sindaco, in merito al video pubblicato nella serata di ieri dal quotidiano “Il Foglio”, confermo che quanto avvenuto trattasi di un litigio verbale durante una cena privata, che nulla ha a che vedere con il mio ruolo istituzionale. In particolare, ho reagito con durezza alla frase “mi ti compro”, che pur non costituendo in sé una concreta proposta corruttiva, mi ha portato a chiedere, con foga sicuramente eccessiva e termini inappropriati, di ritirarla immediatamente perché l’ho considerata lesiva della mia onorabilità. Sono a disposizione per ogni chiarimento che riterrai necessario e, per evitare strumentalizzazioni che possano ledere il tuo prestigio e quello dell’istituzione che rappresenti, con la presente rimetto il mio mandato da capo da Gabinetto”.
Nel pomeriggio arriva anche la nota del sindaco della Capitale che “prende atto delle dimissioni”: “Ringrazio Albino Ruberti per aver offerto le sue dimissioni”, scrive Roberto Gualtieri sottolineando che “le frasi contenute nel video sono gravi e non appropriate per chi ricopre un incarico di questa delicatezza“. Il primo cittadino romano tiene però a precisare e “rimarcare la straordinaria qualità del lavoro svolto da Ruberti come Capo di Gabinetto, la totale dedizione e l’impegno profusi”. “Ho sempre apprezzato – continua – la sua orgogliosa difesa dell’integrità e dell’autonomia dell’amministrazione comunale e delle sue scelte. Per questo, in attesa che venga chiarita l’effettiva dinamica dei fatti, ho preso atto delle dimissioni di Albino Ruberti – conclude – e ho chiesto al Vicecapo di Gabinetto Nicola De Bernardini di assumerne le funzioni”.