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Mark Hoppus dei Blink-182: “Dopo la diagnosi di cancro ho pensato al suicidio”

Il cantante, oggi guarito dal cancro, ricorda i giorni successivi alla diagnosi e il periodo delle terapie. E in merito a una reunion con Tom DeLonge dichiara: "Continuo a scrivere musica e sono aperto a qualunque sia la fase successiva dei Blink"

di F. Q.

Mark Hoppus nei mesi scorsi ha fatto sapere di essere guarito dal cancro. Quel che è successo prima, però, è stato un calvario difficile da gestire per il cantante dei Blink-182, che nei giorni più bui ha pensto anche al suicidio. “Ero nel nostro soggiorno a piangere e a dire a mia moglie che non ce l’avrei fatta – ha raccontato a People – lei allora mi chiese: cosa stai pensando di fare, ucciderti? Ed era proprio a quello che stavo pensando”. La diagnosi di cancro aveva gettato il musicista in una profonda depressione, dalla quale è venuto fuori anche grazie alla consorte Skye Everly: “Mia moglie è stata fantastica sin dal primo giorno” spiega.

Hoppus ricorda i giorni delle terapie: “La chemioterapia è stata brutale. Non avevo energia e me ne stavo sul divano cercando di superare la giornata”, dice. “Ho avuto la peggiore nebbia cerebrale della mia vita. Una sera eravamo seduti a cena con amici che conosciamo da anni, e non riuscivo a ricordare il nome di uno di loro”. Poi, nel settembre 2021, la bella notizia: Mark era libero dal cancro. Oggi l’artista è in ripresa, anche se questa fase sta richiedendo più tempo del previsto. In ogni caso si dice grato: “Mi sento come se avessi una seconda possibilità nella vita“.

Ciliegina sulla torta sarebbe, per i fan, una reunion della formazione originale del Blink-182, che comprende oltre a Hoppus anche Tom DeLonge, che ha lasciato il gruppo nel 2015, e Travis Barker. I due più volte sono andati a trovare Mark durante il periodo della malattia: “Era la prima volta che ci trovavamo tutti e tre nella stessa stanza in circa cinque anni”, spiega Hoppus. “In realtà è meglio di prima. Non c’era un ordine del giorno. Non c’erano rancori persistenti. Sembrava tornato a quello che dovrebbe essere: tre amici seduti in una stanza”. E sul possibile ritorno del trio dice: “Continuo a scrivere musica e sono aperto a qualunque sia la fase successiva dei Blink. Sono fiducioso per il futuro. Sono solo dannatamente felice di essere qui”.

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