Gli interrogatori di alcuni testimoni hanno portato gli investigatori sulle tracce del giovane (poi fermato) che era stato notato allontanarsi velocemente dall’abitazione della vittima poco prima dell’arrivo dei soccorsi. Aveva una ferita da arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante
Massimo Canfora, 56enne operatore ecologico di Letojanni (nel Messinese), è stato trovato morto in casa la sera del 18 agosto. Sul corpo aveva diverse ferite da arma da taglio. Dopo alcune ore, nella giornata di oggi 19 agosto, è stato fermato un 18enne su ordine della procura. L’indagato è stato interrogato dal pm in presenza del proprio legale di fiducia e fornendo la sua versione dei fatti. I carabinieri sono andati sul posto dopo aver ricevuto alcune telefonate da parte dei vicini che li informavano di un litigio in via Nenzi.
Gli interrogatori di alcuni testimoni hanno portato gli investigatori sulle tracce del giovane (poi fermato) che era stato notato allontanarsi velocemente dall’abitazione della vittima poco prima dell’arrivo dei soccorsi. I militari dell’Arma sono riusciti a risalire all’identità dell’uomo che è stato rintracciato, dopo poco, nella sua abitazione di Letojanni, con una ferita di arma da taglio sulla mano, ancora sanguinante. I carabinieri hanno perquisito l’abitazione trovando alcuni indumenti sporchi di sangue, che sono stati a sequestrati per le analisi di laboratorio. Secondo quanto riferito dai carabinieri, la visione dei “video registrati dalle telecamere di videosorveglianza in alcune strutture ricettive lungo la via di fuga percorsa dal giovane, hanno permesso di stabilire la compatibilità degli indumenti rinvenuti presso la sua abitazione con quelli da lui indossati nel momento in cui è stato ripreso dalle telecamere poste in prossimità della scena del crimine”, sebbene “il giovane appena giunto presso il proprio domicilio si fosse cambiato per eludere le indagini”. Il sopralluogo effettuato dagli uomini del Ris dei carabinieri di Messina ha permesso di trovare diverse tracce ematiche nell’abitazione della vittima. L’arma del delitto è un coltello da cucina con una lama di circa 10 cm trovato accanto al cadavere sporco di sangue.