Arisa è il bel canto unito a un’immagine stupefacente. E, a dirla tutta, piuttosto variabile. Quello che rimane immutato, anche ora che compie 40 anni, è lo stupore e l’estrema onestà che traspare da ogni sua singola esternazione pubblica. Che si tratti delle lacrime copiose versate durante una recente ospitata a Domenica In da “zia Mara” o di uno dei post, anche piuttosto pruriginosi, pubblicati su Instagram, Arisa riesce a stupire per la sua mancanza di filtri. Una trasparenza più unica che rara, che forse l’ha coinvolta anche nella bagarre mediatica attuale, che la vorrebbe protagonista di un film erotico assieme a Rocco Siffredi e, pare, pure al sogno ottantiano Sabrina Salerno.
Ma quello che dovrebbe colpire gli amanti della musica è la capacità vocale che Arisa mette sempre in campo. Una qualità che, unita ad alcune canzoni riuscite, ha permesso alla cantante di vincere il Festival di Sanremo nel 2014 con il brano “Controvento” e di conquistare la categoria “nuove proposte” nel 2009 con “Sincerità”, che di fatto l’ha lanciata. Arisa non ha paura di cantare a voce piena, di usare il diaframma. E lo fa bene. Ma è chiaramente troppo pop per poter essere apprezzata da chi dalla musica cerca significati più profondi e magari alternativi.
Ciò non toglie che il suo percorso da interprete abbia incontrato brani che hanno sensi profondi, e ben espressi. In tal senso “La notte”, seconda classificata a Sanremo 2012, é un esempio chiaro di come musica e parole possano fondersi in un unicum inscindibile. Un macigno che diviene leggero proprio grazie alla vocalità che sa usare così bene. Una voce che a 40 anni ha molto ancora da raccontare. Anzi, per certi versi é proprio la maturità raggiunta a poterla innalzare verso nuove vette. Perché, nonostante tutte le difficoltà o proprio grazie a queste, si cresce.
Perché se anche la vita “lascia i lividi”, “ci sarò, perché così mi sento, accanto a te, viaggiando controvento”. Un percorso che anche Arisa, seppur sotto i riflettori dello show business più visibile (e terribile, per certi versi), sta facendo. Portando sul palco sentimenti in cui migliaia di persone possono riconoscersi.