La pioggia di medaglie in vasca, i podi di Viviani e Ganna in bicicletta, gli ori di Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, proprio come a Tokyo. Un’altra volta: dopo il 2021 delle Olimpiadi, un’altra estate di trionfi per lo sport italiano, dal nuoto all’atletica, passando per ginnastica, canottaggio e ciclismo. Da Roma a Monaco di Baviera, la tornata di Europei multidisciplinari che si concluderà nel weekend conferma l’ottimo momento dello sport italiano. Tokyo 2021 non era stata un caso. C’è solo una postilla da aggiungere a quest’analisi, celebrata un po’ da tutti i quotidiani: stavolta si tratta “solo” di Europei, manifestazione che ha un prestigio non pari alla retorica di questi giorni, soprattutto in discipline globali come nuoto e atletica, in cui il tasso di competitività cambia completamente tra il livello continentale e quello internazionale. Così nei risultati vanno fatti alcuni distinguo.
Nel nuoto, l’Italia ha solo ribadito quanto mostrato ai ben più importanti Mondiali di un mese fa, cioè di essere un movimento profondo e di eccellenza planetaria . E questo a livello europeo si traduce in un’egemonia ormai totale: il medagliere stratosferico che veleggia verso quota 60, tutti gli altri sono staccati, e poco importa che manchi la Russia per le note vicende. Lo stesso però non si può dire per l’atletica: il ritorno all’oro di Tamberi e Jacobs suona come un contentino rispetto al flop dei Mondiali di Eugene, spedizione in chiaroscuro salvata dalla marcia. Il movimento è in salute ma i risultati di oggi non hanno niente a che vedere col miracolo di Tokyo e sarebbe sbagliato accostarli come invece viene fatto a più riprese: le 6 medaglie (per ora) conquistate dalla spedizione azzurra sono sostanzialmente in linea con i risultati del passato (6 anche a Berlino 2018, 7 ad Amsterdam 2014) e rappresenterebbero un bottino tutt’altro che eccezionale.
Quanto al ciclismo, invece, la crisi è profondissima e i buoni risultati della pista o il bronzo di Filippo Ganna nella cronometro non devono ingannare. Anzi, proprio le vittorie nella prova in linea europea, che nel ciclismo conta pochissimo (venivamo addirittura da quattro successi di fila nella prova in linea maschile, con Trentin, Viviani, Nizzolo e Colbrelli), sono state in passato strumentalizzate per nascondere la polvere sotto al tappeto.
Il discorso si potrebbe poi estendere in senso lato anche livello organizzativo. Gli europei di nuoto si sono disputati a Roma, e sono stati un successo, come praticamente tutto ciò che ormai si svolge nella splendida cornice del Foro Italico, sempre più centro dello sport italiano e internazionale. A fronte di una spesa non indifferente (su cui non è mancata anche qualche polemica politica), bisogna pur sempre riconoscere che si è trattato solo di Europei, in una stagione che un mese ha celebrato i Mondiali, con tutto ciò che questo comporta (atleti fuori forma o assenti, eco mediatica minore). Lo stesso varrà per gli Europei di atletica 2024, che pure si terranno a Roma, ma nello stesso anno addirittura delle Olimpiadi: l’Italia è riuscita a ottenere lo spostamento da agosto a giugno, subito prima dei Giochi, ma anche così diventeranno nella migliore delle ipotesi una competizione di preparazione o una vetrina per atleti di secondo piano. Se ci aggiungiamo che l’organizzazione italiana non è partita proprio con il piede giusto, con i ritardi nella costituzione del Comitato e ora la nomina del direttore generale ancora bloccata dai veti incrociati della politica, ecco che l’evento rischia di ridimensionarsi. Ma non roviniamoci l’estate. Saranno pure “solo” Europei, ma l’Italia dello sport continua a vincere e organizzare grandi eventi.