Hanno provato ad azzopparlo quando ha cercato il bis in Regione. Lo considerano uno dei peggiori “populisti”, lo attaccano in continuazione, lo denigrano appena possono. Su tutto: dall’Ilva al Tap fino alla Xylella. Però per “rinforzare” la loro presenza pescano nella sua stessa acqua, tra gli uomini a lui più vicini. Un vero e proprio cortocircuito quello innescatosi in Puglia, dove Carlo Calenda e Matteo Renzi hanno scelto come compagno di viaggio Massimo Cassano, direttore generale dell’Arpal e vicinissimo a Michele Emiliano. Fino a oggi, almeno, quando l’ex sottosegretario proprio del governo Renzi (e poi Gentiloni) ha annunciato il suo passaggio ad Azione e verrà candidato nel proporzionale.

“Da oggi in poi – ha annunciato l’ex senatore già transitato per Forza Italia e Ncd – metto a disposizione di Azione la mia esperienza e la rete di amministratori. Sono di questo convinto ed ovviamente tutte le mie scelte politiche sono conseguenti e conformi alle iniziative ed alle posizioni che Carlo Calenda assumerà nel panorama nazionale e regionale a cominciare dalla mia collocazione all’opposizione del governo regionale”.

Addio alla maggioranza di centrosinistra di Emiliano, quindi, sostenuta convintamente fino a poche ore fa, tanto che il suo movimento Puglia Popolare alle scorse Regionali aveva contribuito alla formazione della lista Popolari con Emiliano, che fa riferimento direttamente al presidente della Regione Puglia. E adesso? Cassano ha già cambiato idea su molte cose, è diventato un super-calendiano: “Credo con Azione – sostiene – di rappresentare meglio le istanze di modernità dei miei territori e sono orgoglioso di parlare il linguaggio della verità contro i populismi di destra e di sinistra a cominciare dalla necessità assoluta che ogni territorio sia disponibile a contribuire alla realizzazione di una rete industriale di termovalorizzatori, di gassificatori o rigassificatori”.

E quindi un attacco sostanzialmente diretto proprio ad Emiliano, che lo aveva piazzato alla guida dell’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro e lo ha sempre difeso: “La crisi energetica ha ridicolizzato quanti in Puglia si sono schierati contro il Tap lisciando il pelo ad un ambientalismo datato ed inconcludente”. La sua decisione è di semplice spiegazione: Cassano verrà candidato nel listino proporzionale del collegio di Bari, si sussurra in seconda posizione dietro Mara Carfagna tentando quindi il rientro in Parlamento.

Non sarà il solo della sua rete: a Taranto, sempre in seconda posizione, dovrebbe esserci Massimiliano Stellato, che è il capogruppo in Consiglio regionale di Puglia popolare ma alle scorse comunali nel comune jonico ha appoggiato il candidato del centrodestra. Appena tredici mesi fa, Stellato parlava così dell’Ilva: “Stop al carbone e all’area a caldo”. Chissà cosa ne pensano Calenda e Renzi, che ora lo piazzano nelle loro liste.

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