In una lettera inviata a Bernhard Josef Heinrich Scholz in occasione del Meeting di Rimini, il presidente della Repubblica affronta diversi temi, dalla guerra in Ucraina, "scellerata", alla "passione per l'uomo" che ha come presupposto "la pace"
La sfida più grande oggi è “la salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile”, per questo, “il nostro” è il tempo “di ecologia integrale” e l’uomo “deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà”. Sono alcune delle parole che il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato al presidente della Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli, Bernhard Josef Heinrich Scholz, in occasione del meeting di Rimini che si terrà la prossima settimana.
Nella lettera che prende spunto dal titolo del meeting di quest’anno, “una passione per l’uomo”, tema che, scrive il Capo dello Stato, “è dotato di grande forza, accresciuta, se possibile, dal contesto nel quale viviamo”, Mattarella attraversa diversi temi, dalla guerra in Ucraina, alla tutela della persona, fino, appunto, al tema ambientale.
“Più che mai il tema della dignità della persona, della sua difesa, della salvaguardia della sua libertà e della sua integrità, è al centro della sfida che si pone all’uomo contemporaneo. Anzitutto il tema del diritto alla vita“, scrive il presidente che parla quindi della guerra in Ucraina, discorso più volte affrontato negli ultimi interventi. “A poca distanza da noi, nel cuore dell’Europa, si combatte una guerra scellerata, provocata dall’aggressione della Federazione Russa all’Ucraina. L’Europa è risorta dal nazifascismo proprio abiurando alla volontà di potenza e alla guerra che ne è diretta conseguenza, ai totalitarismi, alle ideologie imperniate sulla supremazia sia etnico-nazionale sia ideologica. Questa guerra di invasione, con i lutti, le distruzioni, gli odi che continua a generare, scuote l’intera umanità nei suoi valori fondativi e l’Europa nella sua stessa identità”.
La “passione per l’uomo”, invece, “ha come presupposto la pace, come orizzonte la convivenza democratica, la cooperazione tra i popoli, l’equità sociale, il rispetto di ogni persona nella sua libertà, nei suoi diritti, nelle sue diversità”. “Un’aspirazione, una speranza, un dovere che nasce dalla coscienza e dal desiderio più profondo dei singoli e delle comunità”, continua.
Quest’impresa “sfida tutti noi”, sia sul terreno della “tutela di ogni persona”, come accaduto nel contrasto al Covid, “a partire da chi è più debole e in difficoltà”. Ma anche “sul terreno della nostra capacità di solidarietà, accoglienza e integrazione. Ci richiama a un senso di giustizia che non tollera regressioni con l’aumento delle povertà e delle emarginazioni”.
Ma la sfida più grande, che ci viene posta “nella contemporaneità”, sempre per “la fedeltà alla persona”, è quella della “salvezza del pianeta dallo sfruttamento di cui l’uomo stesso si è reso responsabile”. “Il nostro è tempo, come ripete Papa Francesco, di ecologia integrale: l’uomo deve ricostruire l’equilibrio con l’ambiente e le risorse naturali e può farlo solo in spirito di solidarietà”.
Secondo il presidente, conclude Mattarella, “l’azione quotidiana va ispirata a uno sguardo che ci veda consapevoli di essere partecipi e artefici di una storia più grande, ispirata a coerenza fin nei gesti più piccoli”.