Era fermo al lato della strada con la sua bicicletta quando un’auto lo ha investito uccidendolo. È successo la notte del 20 agosto a Porcia, in provincia di Pordenone: la vittima è un ragazzo di 15 anni, Giovanni Zanier. Alla guida della macchina c’era una ventenne militare statunitense in servizio alla Base Usaf di Aviano che, secondo quanto ricostruito, ha perso il controllo del mezzo. La Procura di Pordenone sulla scorta degli accertamenti dei Carabinieri ha stabilito che la donna sarà arrestata per omicidio stradale.

Il 15enne, attorno alle 2.30, stava rientrando a casa dopo una serata trascorsa insieme agli amici e stava portando a mano la bici lungo la pista ciclabile di via Lazio quando è arrivata l’auto. La 20enne ha perso il controllo della vettura uscendo da una rotatoria: ha perso aderenza con l’asfalto e ha sbandato, colpendo da dietro l’adolescente che, in seguito all’impatto, è stato sbalzato in avanti a una decina di metri di distanza.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, insieme ai soccorsi: un’ambulanza e un elisoccorso. Arrivati sul posto il 15enne era ancora vivo: è morto nel tragitto verso il pronto soccorso dell’ospedale di Pordenone.

L’arresto è stato deciso in base alla gravità delle conseguenze dell’incidente e non per altre motivazioni: la donna, infatti, si è subito fermata a soccorrere il ragazzino, poi, sotto choc, è stata portata in ambulanza all’ospedale di Pordenone. Qui è stata sottoposta agli accertamenti con l’etilometro, ma i risultati non sono ancora nelle mani degli investigatori. Essendo la giovane incensurata sarà posta agli arresti domiciliari.

Secondo le ultime informazioni, apprese dall’Ansa, la strada era completamente buia per la politica di risparmio energetico stabilita dal Comune: da alcuni mesi il municipio, per risparmiare sulla bolletta della pubblica amministrazione, ha stabilito di spegnere i lampioni, su gran parte della rete viaria, a partire dalle 2 di notte. Tra le cause dell’uscita di strada, su cui indagano i Carabinieri, oltre alla velocità non commisurata alla pericolosità del tratto, c’è anche la scarsa visibilità. L’auto della donna, prima di travolgere il ragazzo, ha divelto un cartellone stradale e ha oltrepassato un piccolo cordolo che delimita la strada dalla pista ciclabile, su cui la vittima si trovava assieme ad alcuni amici, e stavano rincasando.

L’incidente è avvenuto a pochi giorni da un altro episodio simile in cui ha perso la vita un 11enne a Milano.

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