Un bambino è deceduto negli Stati Uniti, a causa un’infezione provocata dalla Naegleria fowleri, meglio nota come ‘ameba mangia-cervello’. La storia risale all’8 agosto, quando la vittima era andata a nuotare nel fiume Elkhorn, in Nebraska. I sintomi sono apparsi circa cinque giorni dopo il contatto: il bambino è rimasto in ospedale le 48 ore successive ed è morto a dieci giorni dall’infezione. Il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) ha confermato, lo scorso venerdì, di aver trovato tracce del protista nel liquido cerebrospinale del piccolo. “Possiamo solo immaginare la devastazione che questa famiglia deve provare e porgiamo le nostre più sentite condoglianze. Possiamo onorare la memoria di questo bambino informandoci sul rischio e quindi adottando misure per prevenire l’infezione”, ha dichiarato Lindsay Huse, il direttore sanitario della contea di Douglas.
L’infezione, non contagiosa, è di solito fatale e, stando al Cdc, solo cinque persone sono sopravvissute dal 1962 al 2021. La Naegleria fowleri, che vive principalmente in laghi, fiumi, canali e stagni d’acqua dolce, può causare la meningoencefalite amebica primaria (PAM), mortale nel 90% dei casi. La siccità e il caldo, in Nebraska, hanno facilitato la proliferazione del protista. Negli Usa, è il terzo episodio di questa estate, dopo la morte di un adolescente in Florida e di un uomo in Iowa.