Non si arresta la corsa del gas, che ad Amsterdam ha raggiunto quota 295 euro al megawattora (+ 20%) per poi ripiegare fino a 265 euro. La fiammata delle quotazioni è dovuta al nuovo stop del gasdotto Nord Stream 1 annunciato venerdì scorso da Gazprom. Un anno fa le quotazioni alla borsa olandese Ttf (vedi sotto) si attestavano a 26 euro al Megawattora. I contratti future sul mese di settembre salgono del 16,9%, mentre a Londra vengono chieste 5,6 sterline (+21,5%) per una singola unità termica (Mbtu) di gas naturale. La crisi europea fa lievitare i costi del gas anche negli Usa, dove i future sul metano hanno toccato oggi i massimi da 14 anni. Questi livelli record si riflettono sul costo dell’energia elettrica: in Italia per il 22 agosto il prezzo medio, risultato delle negoziazioni sul cosiddetto “mercato del giorno prima”, è di 567,38 euro al Megawattora, un record storico. In Germania il costo del megawattora ha superato per la prima volta i 700 euro.
Il gruppo russo Gazprom ha comunicato venerdì sera l’interruzione completa delle forniture da Nord Stream 1 dal 31 agosto al 2 settembre. Ufficialmente, ancora una volta, per questioni tecniche, legate alla “manutenzione“, ma si tratta dell’ultimo di una lunga serie di stop che hanno messo in grande difficoltà i Paesi Ue. Di fatto, un ricatto energetico di Mosca come rappresaglia nei confronti degli sponsor di Kiev e risposta alle sanzioni. In Italia il grado riempimento degli stoccaggi ha raggiunto il 79% (media Ue 77%). Non è però una condizione sufficiente per scongiurare il rischio di razionamenti in autunno e in inverno.
Uno stop delle forniture di gas russo ad agosto porterebbe ad esaurire le riserve nei Paesi dell’euro già a fine anno innescando razionamenti e recessione: Senza interventi sui consumi il pil dell’eurozona perderebbe l’1,7%, con un impatto del 2,5% per i due Paesi più esposti, Italia e Germania. Riducendo i consumi del 15%, come da piani Ue, l’impatto nei Paesi euro sarebbe invece dell’1,1%. Lo stima un’analisi di tre economisti del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), Angela Capolongo, Michael Kühl e Vlad Skovorodov.
Sulla questione energetica, come Confindustria “chiediamo di affrontare seriamente e immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento. Dal primo ottobre inizia l’anno termico e le imprese non sanno ancora come dovranno affrontarlo. Chiediamo un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa, dobbiamo farlo a livello nazionale, lo stiamo chiedendo da mesi”, ha detto in serata il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Intanto in Italia i consumi continuano a crescere. Nel mese di luglio, secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il nostro Paese ha consumato complessivamente 31,1 miliardi di kWh di energia elettrica, un valore in aumento del 2,2% rispetto allo stesso mese del 2021. Nei primi sette mesi, la richiesta di energia elettrica in Italia è in crescita del 2,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+1,8% il valore rettificato).