Il rapper torna su Twitter per dire la sua in tema di economia e sicurezza. Da un lato Emis Killa denuncia la pressione fiscale in Italia e dall'altra sottolinea come Riccione non sia più un luogo sicuro
In queste settimane di intensa campagna elettorale uno dei temi che sta più a cuore ai partiti (e agli italiani) è quello delle tasse. Da Fratelli d’Italia al Pd, passando per il Movimento 5 Stelle alla nuova “coppia” della politica Calenda e Renzi si parla di flat tax, pace fiscale, taglio del cuneo, patrimoniale, cashback fiscale e delle misure da adottare per evitare che il Paese vada in recessione. Inoltre, da oggi, termina la “tregua estiva del fisco”. Infatti ripartono appieno regime versamenti e adempimenti. Insomma una estate amara per milioni di contribuenti e tra questi c’è il rapper Emis Killa, che ha fatto sentire la sua voce, senza peli sulla lingua, come sempre.
“Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. – ha scritto Emis Killa su Twitter – Lo Stato è mio socio al 50% (anche più) e in cambio mi offre un panino di me**a. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca**o. Giuro su mia madre”. Il riferimento è a un possibile cambio di residenza. Passa qualche minuti e Emis Killa tocca un altro argomento delicato, come quello della sicurezza dei cittadini. E nel farlo commenta la situazione di Riccione, una delle mete estive italiane più famose.
“Tanto per rimanere in tema, Riccione è diventata Marsiglia comunque. – ha aggiunto il rapper – Una volta i giovani andavamo lì a divertirsi, le famiglie anche. Ora dopo le 18:00 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono”. Poi conclude: “Me ne vado a letto, chiaramente nervoso stanotte. Ciao amici miei”. In attesa del prossimo tweet politico e sociale.