La classe non manca a Pecco Bagnaia, ma alcune cadute di troppo lo condannano contro un Fabio Quartararo che in gara riesce sempre a risultare lucido e preciso. Intanto gli sfortunati della giornata Enea Bastianini e Jorge Martín devono aspettare Misano per capire chi conquisterà il posto alla Ducati Desmosedici nel 2023
Se solo trovasse quella costanza in più, sarebbe un talento completo. La classe non manca a Pecco Bagnaia, ma alcune cadute di troppo lo condannano contro un Fabio Quartararo che in gara riesce sempre a risultare lucido e preciso. La terza vittoria di fila dimostra un pilota più maturo che ha compreso quanto sia fondamentale scegliere con maturità e razionalità. Lo ha capito a suon di errori che continua a pagare caro, come quelli commessi in Qatar, in Indonesia, a Le Mans e a Sachsenring. Intanto, Enea Bastianini e Jorge Martín hanno fallito nella gara decisiva e devono aspettare Misano per capire chi conquisterà il posto alla Ducati Desmosedici nel 2023.
In Austria, Quartararo è riuscito ad attaccare e superare Jack Miller e ha rischiato di arrivare davanti a Bagnaia che, messo in difficoltà dalla gomma morbida anteriore, è stato salvato dai pochi giri a disposizione. Si tratta di un risultato che ha rispettato gli obiettivi della Yamaha di Quartararo, conscia di dover correre una gare in difesa dal momento che la pista, con i suoi lunghi dritti e i pochi settori guidati, era più adatta alla Ducati di Bagnaia. Così il campione del 2021 è stato preceduto di 492 millesimi dalla Ducati e ha concluso con cinque punti in meno rispetto a Bagnaia (ora sono a 200 e 156). Intanto, Enea Bastianini è stato lo sfortunato della giornata: ha picchiato violentemente il cordolo tra la curva 9 e la 10 e ha deformato il cerchione anteriore, che gli ha fatto perdere pressione sulla gomma. Stesso destino per Jorge Martín, il suo rivale per il posto alla Ducati Desmosedici nel 2023: ha cercato di attaccare Miller per conquistare il terzo posto alla curva 1, ma ha chiuso troppo la moto ed è finito lungo, aggiudicandosi solo un decimo posto. La gara in Austria avrebbe dovuto rappresentare, in maniera ufficiosa, la competizione decisiva per determinare chi tra i due sarà favorito durante la prossima stagione, ma il risultato in pista (e le parole di Gigi Dall’Igna e Paolo Ciabatti) lasciano intendere che il verdetto non terrà conto di questa prestazione, ma si concentrerà su Misano.
Aleix Espargaró ha dovuto cedere a un ottimo Luca Marini e a Johann Zarco, ma si è preso un buon sesto posto e rimane così attaccato a Quartararo nella lotta in classifica (davanti di 32 punti). La speranza è che Espargaró arrivi a Misano recuperando quasi del tutto alla frattura del tallone patita in prova a Silverstone, che non gli permette ancora di dare il 100% in pista. A quel punto è probabile anche un Maverick Viñales veloce, ma in Austria ha concluso solo tredicesimo. Se Marini, quarto, ha dimostrato un ottimo ritmo come al Sachsenring, a chiudere la top 10 la Ktm di Brad Binder (settimo posto), cresciuta soprattutto nella seconda metà di gara, la Suzuki di Alex Rins (ottava posizione) e la Ducati del team VR46 di Marco Bezzecchi, anche lui di rimonta dopo essere partito diciannovesimo al via. Joan Mir, invece, è caduto al via per le gomme troppo fredde e si è fratturato la caviglia. Altra gara da dimenticare per la Honda, che non entra in top-10 da oramai quattro gare di fila. Infine, quattordicesimo Alex Marquez, sedicesimo Pol Espargaro, diciassettesimo Stefan Bradl. Il tutto sotto gli occhi di un deluso Marc Marquez, in Austria per incontrare lo staff Hrc, nell’attesa di tornare in pista.
Una statistica, inoltre, raggela gli addetti della casa giapponese: dodici corse senza podio, un digiuno che non si vedeva dal lontano 1982. La buona notizia è che la nuova chicane prima della curva 3 è riuscita a passare la prova e a non mietere vittime nonostante le preoccupazioni di molti. Un bene anche aver evitato incidenti violenti come quello tra Zarco e Morbidelli del 2020.