Diagnosi di demenza a soli 37 anni. Il motivo? Un’infestazione di muffa in casa. Questo è quel che è accaduto a una donna australiana che a causa della malattia aveva persino dimenticato il proprio nome. Amie Skilton è tra quelle persone che hanno una vulnerabilità genetica alle tossine della muffa, il che significa che l’esposizione alla muffa innesca un’enorme risposta infiammatoria nel corpo e può persino portare a danni agli organi. L’amara scoperta è avvenuta 5 anni fa in seguito a una brutta esperienza in un appartamento ammuffito a Manly, dove l’allora 37enne si era trasferita con il marito.
Amie Skilton, naturopata e nutrizionista, non sapeva che una muffa proveniente dalla doccia in bagno aveva infestato in realtà tutta la casa. “Ho iniziato ad ammalarmi circa due mesi dopo”, ha spiegato al New York Post. Il risultato è stato un “guasto sistematico” del suo corpo. All’inizio allergie e aumento di peso, poi la diminuzione delle funzioni cerberali. A quel punto un neurologo le ha diagnosticato il morbo di Alzheimer di tipo tre, noto anche come Alzheimer per inalazione. Tutto diventava difficile per Amie, ricordare dove avesse parcheggiato la propria Vespa e, ancor peggio, ricordare il proprio nome.
Le possibili ripercussioni legate alla muffa sono spesso ignorate dai professionisti della salute, per questo finisce che a molti vengono diagnosticate la sindrome da stanchezza cronica o la fibromialgia perché hanno sintomi simili. Una volta scoperto che il problema era in casa e che non era solo il bagno a essere interessato dalla muffa, Amie è riuscita a individuare l’origine del suo malessere. Oggi la sua funzione cerebrale è tornata alla normalità, ha recuperato le proprie energie e non accusa più nessuno dei sintomi sperimentati in precedenza.