Continuano senza sosta le accuse ambientaliste sul Jova Beach Party. In vista del doppio show a Viareggio del 2 e 3 settembre, la Procura di Lucca ha aperto una inchiesta per danno ambientale. “Attendo con la massima serenità qualsiasi sviluppo perché ritengo quanto denunciato in questi giorni totalmente falso e credo che gli organi preposti faranno chiarezza a breve”, ci ha spiegato l'organizzatore Salvadori
L’evento Jova Beach Party deve ancora approdare alla spiaggia del Muraglione di Viareggio (il 2 e il 3 settembre) e già la Procura di Lucca ha aperto una inchiesta per il “reato che configura la distruzione o deterioramento di habitat”, secondo l’articolo 733 bis del codice penale. L’inchiesta è stata aperta in seguito ad un esposto di un’associazione ambientalista, che ha presentato uno studio del professor Baccaro dell’Università di Trieste effettuato su un “campionamento della vegetazione psammofila realizzato nell’area del Muraglione di Viareggio ad inizio agosto”. Dal fascicolo si evince che “le piante presenti sull’arenile contribuiscono alla costruzione delle dune, ne aumentano l’altezza e le consolidano, contrastando l’erosione della spiaggia”. Alcune associazioni ambientaliste sono sul piede di guerra già da settimane, sottolineando che tutte le tappe del Jova Beach Party (che raduna in totale per ogni tappa circa 80mila spettatori) causano gravi danni all’ecosistema della spiaggia. E non bastano le rassicurazioni di WWF e dell’artista stesso sul fatto che – dopo gli show – sistemino le spiagge “meglio di come le abbiamo trovate”.
La replica su tutta la vicenda viareggina è arrivata direttamente dal sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro, sulla sua pagina Facebook con in allegato la relazione dell’ARPAT (l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana), a firma della responsabile del settore Versilia Massaciuccoli, Maria Letizia Franchi. “E con questa comunicazione possiamo considerare conclusa anche l’ennesima polemica estiva viareggina. L’Arpat chiarisce che la spiaggia del Muraglione NON è habitat finale e le specie vegetali NON sono specie protette”, scrive il sindaco Del Ghingaro.
“La zona in cui è previsto il concerto è fortemente antropizzata per la presenza di un muro che delimita l’area e la separa dal porto. – si legge nella documentazioni dell’Arpat – Pertanto, pur essendo una zona dunale, non rientra nella classificazione degli habitat naturali riportati nella direttiva europea ‘Habitat’ 92/43/Cee. Le specie vegetali individuate non sono protette e le dune si trovano “costrette” fra il mare e il muraglione, che ne interrompe la naturalità di movimento tipico delle realtà come per esempio, sempre a Viareggio, l’area della Lecciona, oggetto peraltro di approfonditi studi”. La questione è da considerarsi chiusa? La parola passa alla Procura di Lucca che dovrà fare le indagini del caso per accertare se di danno ambientale si tratterà o meno. Abbiamo contattato Maurizio Salvadori della Trident Music, che organizza il Jova Beach Party, e ha dichiarato: “Se la Procura ha aperto un fascicolo, credo sia un atto dovuto a fronte di una denuncia. Attendo con la massima serenità qualsiasi sviluppo perché ritengo quanto denunciato in questi giorni totalmente falso e credo che gli organi preposti faranno chiarezza a breve”.