Ci sono episodi che non possono essere assolutamente solo un fatto di cronaca. E’ il caso di quanto accaduto a Carrara nei giorni scorsi. A darci ( a tutti) una lezione di vita da non dimenticare è stata Maria Laura Zuccari, una cittadina non indifferente.
Non so nulla di lei. Non so quanti anni abbia; non so se sia diplomata, laureata; non so se sia credente o no. Non mi interessa. So solo che Maria Laura, quando nei giorni scorsi è arrivata la tromba d’aria sulla sua città, non è rimasta in casa a ripararsi, non ha pensato un solo attimo a se stessa ma a Lucia, una donna come lei, sfrattata da due mesi e costretta a vivere su una panchina di pietra al parco Ugo La Malfa, tra gli alberi.
Con Lucia, forse, da qualche giorno, Laura aveva iniziato a parlare. Sicuramente non era passata davanti a lei con indifferenza. E quando l’uragano è arrivato su Carrara, Maria Laura ha detto al marito Lorenzo: “Esco, vado ad aiutare Lucia”. Voleva portarla a casa sua, darle un riparo ma soprattutto darle dignità. Non ce l’ha fatta, è morta. E’ morta mentre aiutava Lucia. Una pianta le è caduta addosso e le ha impedito di aiutare Lucia, di dare vita alla vita. E’ stata ammazzata dal destino davanti a Lucia che quando sono arrivati i soccorsi piangeva a dirotto con la sua cagnetta.
A Lucia in quel momento non hanno pensato le istituzioni. Loro fanno altro, hanno altri compiti (giustamente) ma chi quando accade un’emergenza esce e va ad aiutare quel o quella clochard? Sicuramente tutti stavano facendo la loro parte con le trafile di sempre ma senza Maria Laura, Lucia era sola.
Oggi abbiamo bisogno di tante e tanti Maria Laura, ecco perché questa vicenda non può restare un fatto di cronaca. Al mio rientro in classe sarà quest’anno la mia prima lezione. Avrei voluto partecipare ai funerali di Maria Laura ma mercoledì, quando verranno celebrati, sarò in Calabria a presentare il mio ultimo libro su Paolo Borsellino e non potrò andare ma di Lucia prometto che continuerò ad occuparmene da cittadino, da maestro, da giornalista. E’ l’invito che faccio a ognuno di voi.
L’amministrazione comunale ha deciso di darle una medaglia d’oro al valore civile e di intitolarle un parco: bravi! Giusto! Ma non basta. La storia di Maria Laura deve diventare per Carrara un prezioso strumento per educare alla lotta all’indifferenza. E’ per questo che propongo all’amministrazione comunale e all’assessore all’Istruzione di indire un concorso per le scuole di ogni ordine e grado sulla figura di Maria Laura. Non amo in genere queste attività ma credo che stavolta possa essere uno strumento utile per tramandare. Mi auguro che non ci siano le consuete ragioni finanziare a ostacolare questa idea; nel caso son disposto a dare un contributo.
Così come invito ogni docente di Carrara ma non solo ad iniziare l’anno scolastico parlando di Maria Laura. E’ la lezione più bella. Mi resta una domanda: e Lucia e la sua cagnetta? Qualcuno ci dice che