Matteo Renzi? Un pinocchio, quello che arriva al “momento delle bugie”. Lo dice esplicitamente, anche quando ritiene che abbia ragione: “Non lo amo”. Di più: “Renzi che urla: onestà è come sentire Malgioglio che grida viva la f…”. Emmanuel Macron? Un fattorino. E Ursula von der Leyen una “femme de chambre”. Lukashenko, poi, uno “bravo” che fa “quello che l’Europa non è stata capace o non ha voluto fare per compiacere Biden”. Volodymyr Zelensky è invece un “nemico del suo popolo”. La storia? “Darà ragione a Putin”. E sull’Ucraina, il professor Alessandro Orsini, tanto osteggiato da Carlo Calenda e Italia Viva, è uno che “ragiona”. Così come è “brava” Donatella Di Cesare.
E anche se fino a pochi giorni fa criticava su Facebook e metteva like a un commento “che schifo” sotto la foto dei leader di Azione e Iv, adesso Stefania Modestino si candida con loro. Capolista nel proporzionale al Senato nel collegio Campania 2, stesso posto di quel “pinocchio” di Renzi, come lo appellò il 7 aprile 2018 postando una sua foto accanto al protagonista della favola di Carlo Collodi, nel collegio accanto, il Campania 1. Dopo aver scaricato la colpa della scelta di Massimo Cassano e Massimiliano Stellato su Mara Carfagna e aver respinto le critiche per l’addio di Federico Pizzarotti, con chi se la prenderà questa volta Calenda per la candidatura della professoressa campana?
1 /7 Un post degli scorsi anni contro il leader di Iv
Lei ha già chiarito di “essere stata scelta e candidata al Senato come capolista dall’onorevole Carlo Calenda e dal segretario regionale di Azione Giuseppe Sommese”. Calenda è stato costretto a precisare: “La signora in questione è stata segnalata dal territorio, è un’insegnante e giornalista impegnata nel sociale a Caserta. Errore nostro non aver verificato i post su politica estera. Me ne assumo la responsabilità. Stiamo gestendo la cosa”. In realtà, a liste depositate, sarà impossibile eliminarla dalle candidature: al massimo, in caso di elezione, Modestino potrà essere espulsa da Azione, ma finirà comunque in Parlamento. L’insegnante si è difesa definendosi “convintamente atlantista e europeista” e ha sostenuta che “capziosamente sono stati strumentalizzati alcuni miei post”.
Resta da capire quale sia stato il processo di selezione, visto che le sue idee – piuttosto ambigue, va detto – sembrano collimare pochino con quelle dei due leader. Renzi negli scorsi anni è stato quasi un’ossessione. Sono decine i post che Modestino ha dedicato all’ex presidente del Consiglio e ora compagno di corsa elettorale. E anche nei confronti dei fedelissimi. Un esempio su Maria Elena Boschi, datato 2015: “Lontana anni luce dalla realtà… stupida e banale, la trovo senza spirito vitale… pessima”. L’origine di tutto sembra essere la Buona scuola. Ma poi si va avanti per anni.
Fino almeno alla caduta del Conte 2, quando Modestino chiarisce: “Non amo Renzi ma devo ammettere, in coscienza, che ha ragione”. Prima, nell’agosto 2019, mentre veniva giù il Conte 1 e proprio il futuro leader di Iv si dava da fare per impostare il bis ed evitare le urne, Modestino scriveva: “Renzi che urla: onestà è come sentire Malgioglio che grida viva la figa!”. E giù risate, con un filo di scuse: “Non ho resistito”. Ancora, 10 gennaio 2018: “È il momento delle bugie… a voi Renzi”. Il 7 aprile 2016, invece, ecco una sua foto con un burattino di Pinocchio a grandezza naturale: “Alla fine Renzi si è seduto accanto a me”.
Negli ultimi mesi, invece, sono state molteplici le prese di posizione social sulle politiche europee e l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Non esattamente affini al pensiero di Calenda e Renzi, i più macroniani d’Italia. Come ricostruito dal giornalista Massimiliano Coccia su Twitter, Modestino paragonando l’attuale commissaria Ue ai padri fondatori dell’Ue la definisce una “cameriera”, mentre il presidente francese è un “fattorino”. Roba da provocare uno svenimento di Sandro Gozi.
Il 27 febbraio invece lodava Lukashenko per aver ospitato i primissimi faccia a faccia negoziali tra Mosca e Kiev. Il giorno precedente ecco una sparata contro il presidente ucraino: “Dopo aver armato i civili, dopo aver suggerito come fabbricare molotov nelle cantine, ha lasciato Kiev e si è messo in salvo a Leopoli (o forse all’estero) diffondendo filmati registrati giorni fa… ma come si fa a non considerarlo un nemico del suo popolo”. Del resto, nei giorni che hanno preceduto l’invasione, Modestino era convinta: “Dagli ultimi mesi del 2021 si sono mosse Francia e Germania, poi è arrivato Biden con i mezzi Nato per capodanno… La storia darà ragione a Putin”. E tra un “pasticcio diplomatico” di Francia e Germania, la sottolineatura: “I democratici Usa già si sono messi a giocare alla guerra… in effetti sono pronti da dicembre con le navi gas per vendete il gas all’Europa”. Resta da capire cosa ne pensi del rigassificatore a Piombino.