di Daniele Giuseppe Cannata
A poco più di un mese dalle prossime elezioni parlamentari, purtroppo, nulla di nuovo sotto al sole. La destra fa il suo e lo fa a modo suo. Meloni rilancia video e notizie di cronaca a soli scopi elettorali e propone una rifondazione dello sport per combattere le “devianze” dei giovani ispirandosi al modello islandese (noto in effetti per le numerose medaglie olimpioniche conquistate nell’ultimo ventennio!). Insieme al socio di coalizione, Salvini, aggiornano il proprio elettorato sui successi sportivi degli atleti azzurri e relativo medagliere. Forza Italia nel frattempo continua a promettere l’impossibile a ogni categoria del Paese non sapendo, o meglio ignorando, che in realtà quest’inverno non sapremo neanche quanto e se potremo scaldare le nostre case a prezzi quanto meno accessibili.
Il centro(-destra) composto da Italia Viva e Azione, ai quali piace farsi chiamare terzo polo per buttare un po’ di fumo negli occhi alle persone ma che rimpiange il vecchio sistema bipolare antecedente all’ascesa dei 5S, nel mondo reale avrà più candidati che voti. Sono talmente tanto a corto di idee che non sanno fare altro che ripetere a spron battuto “Draghi Premier” proponendo l’ennesimo governo, di fatto, non politico. Sono talmente a corto di idee che non hanno nemmeno avuto l’accuratezza di accertarsi della disponibilità di Draghi a ricoprire nuovamente questo ruolo. Sono talmente poco lucidi che, in piena campagna elettorale, non fanno mistero nel sperare apertamente in un risultato delle urne che restituisca agli italiani un parlamento ingovernabile per arrivare così all’ennesima ammucchiata. D’altronde questo è l’unico scenario che può dare un senso di vita (politico) a questo polo già in convalescenza.
Poi c’è l’altro centro, dove le stanno sbagliando tutte. Sembra quasi lo facciano di proposito. Stiamo parlando dell’ennesimo polo amorfo di questa campagna elettorale vile e fondata sulla sola richiesta del voto “utile” contro questa destra, senz’altro irricevibile. Tuttavia se passi la tua giornata a rispondere punto su punto a quello che viene detto dallo schieramento avversario, anche uno sprovveduto noterebbe che si tratta di un goffo tentativo per mascherare l’assenza di una visione propria, chiara e definita, del Paese che vorrai.
Inutile dire che stiamo parlando del Pd che di tanto in tanto si dà una bella incipriata. Prima grazie all’accordo con Sinistra Italiana e Verdi, i quali hanno commesso un errore forse imperdonabile recitando così la parte della foglia di fico (e dimostrando che la loro bilancia pendeva nettamente di più dalla parte degli interesse personali che dalle ambizioni politiche). E dopo candidando alcuni giovani – salvo poi rivedere le proprie posizioni qualora i pensieri di questi ultimi non fossero allineati ai vertici (chiedere a Raffaele La Regina per i dettagli). Giovani sì, purché vecchi dentro quindi.
Resta poi il M5S che tra tutti, almeno in questa fase, si sta differenziando nelle qualità delle candidature grazie al listino bloccato da Conte che dalla società civile ha tirato fuori le candidature di Federico Cafiero de Raho e Roberto Scarpinato (ex procuratori antimafia). Tuttavia alla campagna elettorale manca un vero e proprio frontman acchiappa voti e che si differenzi da Conte facendo la parte del “poliziotto cattivo”, in grado di richiamare al voto quell’enorme fetta di elettorato delusa, sconfortata e che ad oggi non ha una rappresentanza.
In tutto questo, ciliegina sulla torta, abbiamo anche scoperto che Rita dalla Chiesa non parteciperà al GfVip per candidarsi con Forza Italia. Solo alla lettura del titolo della notizia bisognerebbe avere i brividi e sperare in una netta smentita nei prossimi giorni. Nel frattempo aumenta l’incertezza sul voto del prossimo mese, gli indecisi o chi si rifiuterà di votare restano numerosi e questo, che in una democrazia dovrebbe essere un problema centrale, non interessa a nessuno.