Carlo Calenda mette una pezza, un pannicello caldo, alla candidatura di Stefania Modestino D’Angelo, capolista nel listino del collegio di Caserta, il cui profilo Facebook era pieno di post disallineati dalla posizione di Azione e Italia Viva sulla guerra in Ucraina. Per non parlare delle critiche dell’insegnante nei confronti di Matteo Renzi, definito un “pinocchio”.
A distanza di 24 ore dal momento in cui il caso è diventato pubblico, ecco la soluzione del leader di Azione, che tra Campania, Puglia e Sardegna negli ultimi tre giorni ha dovuto affrontare diverse grane relative alle candidature: “La signora ormai resta in lista, non si occuperà di politica estera”, ha detto a Metropolis.
In realtà, Azione aveva le mani legate. Perché le liste sono ormai consegnate e quindi Modestino sarebbe rimasta dov’è. In caso di elezione, semmai, avrebbe potuto essere espulsa dal gruppo parlamentare. Ma evidentemente Calenda non ha intenzione di procedere su questa strada nonostante Modestino consideri Zelensky un “traditore” del suo popolo e sostenga che la storia “darà ragione a Putin”.
“Nel territorio la nostra candidata fa un sacco di cose sociali, ed è stata proposta dal territorio. Non abbiamo controllato i social”, ha detto l’europarlamentare ripetendo le scuse già pronunciate martedì. “Lì abbiamo come candidato il generale Vincenzo Camporini, il cui atlantismo non può essere messo in dubbio”, ha detto ancora.
“Ovviamente – ha proseguito Calenda – il modo in cui D’Angelo diceva le cose è fuori dalla linea di Azione”. Più che “fuori dalla linea” in posizione diametralmente opposta, visto il logo di Renew Europe che campeggia nel simbolo elettorale e la definizione data da Modestino (che ieri si è definita “filo-atlantica”) del presidente francese Emmanuel Macron: un “cameriere” dei padri fondatori dell’Ue. “Mi assumo piena responsabilità di aver accettato l’indicazione del territorio – ha concluso il leader di Azione – Resta in lista ma dovrà limitare la sua attività”.