Elezioni politiche 2022

Regionali Sicilia, dopo la rottura dell’alleanza il Pd annuncia una causa contro il M5s: “Strappo al fotofinish per creare danno”

Ad annunciarlo è il segretario regionale dei democratici, Anthony Barbagallo: "Ho dato mandato ai legali di verificare se ci siano le condizioni". I 5 stelle ribattono: "Pensavano di poterci usare come stampella. Evidente che il percorso insieme non era possibile"

Il Pd annuncia una causa contro il M5s dopo la rottura dell’asse giallorosso in Sicilia. “Ho dato mandato ai legali di verificare se ci siano le condizioni per una causa: Nuccio Di Paola ha firmato un accordo in cui si impegnava a nome del Movimento a sostenere chi avesse vinto le primarie, non si può dopo fare come se nulla fosse e verificheremo se la sua candidatura sia a questo punto legittima”. Anthony Barbagallo, segretario siciliano del Partito democratico, lo ha annunciato in un’intervista a La Sicilia, e lo ribadisce a Ilfattoquotidiano.it. “Più determinati di me saranno i nostri avvocati”, dice il dem. Per i democratici la decisione, presa un mese dopo avere partecipato alle primarie con Pd e Sinistra, “è stata al fotofinish per creare il danno maggiore possibile”. “Mi spiace che da un piano politico si passi ad uno burocratico: ha il sapore amaro della ripicca”, ribatte Nuccio Di Paola: “Il Pd pensava di poterci usare liberamente come stampella, e dopo avere rotto a Roma, accusa noi di avere causato danni. Io dico che i siciliani hanno diritto a scegliere tra due visioni politiche diverse. Anche perché se la mettono su questo piano, è evidente che un percorso politico comune non era possibile”.

Un botta e riposta al vetriolo che segna l’inizio di una campagna elettorale infuocata anche tra ex alleati. Il tutto, pare, originato dalla questione “impresentabili”: negli ultimi giorni di trattative si era inserita la candidata vincente alle primarie, Caterina Chinnici, che aveva chiesto al Pd che non ci fossero candidati con pendenze giudiziarie nelle liste per le Regionali. E’ stato il tentennamento del Pd alle sue richieste a convincere il leader del M5s a rompere la coalizione anche in Sicilia, lì dove M5s e Pd avevano partecipato per la prima volta a primarie di coalizione nonostante la spaccatura già consumata tra i due partiti a Roma. Le primarie si erano infatti tenute il 23 luglio, quando già Mario Draghi aveva rimesso il suo mandato a Sergio Mattarella. Mentre a Roma si rompeva, dunque, in Sicilia si andava avanti a dispetto degli equilibri nazionali. Un mese dopo, però, quegli equilibri hanno travolto anche le elezioni regionali che in Sicilia si terranno il 25 settembre, contemporaneamente alle Politiche.

La coincidenza delle due elezioni nello stesso giorno aveva reso la convivenza già molto difficile, fino alla rottura: “Impresentabili nelle nostre liste non ce ne sono ed è stata una scelta presa in totale autonomia dal Pd”, sottolinea Barbagallo, fugando anche le voci secondo le quali Chinnici, che dopo il forfait dei Cinque stelle aveva pensato di ritirarsi, abbia deciso di restare in partita a patto di liste specchiatissime. A farne le spese 4 candidati, in primis Giuseppe Lupo, che ha deciso di ritirarsi, poi anche il sindaco di Melilli, Giuseppe Carta e gli ultimi due, diventati ormai un vero e proprio caso: Angelo Villari e Luigi Bosco hanno deciso di correre con Cateno De Luca, abbandonando le file del Pd indignati. E dire che Villari del Pd era addirittura il segretario provinciale a Catania. Una dèbacle per i dem che non demordono: “De Luca mangia voti al centrodestra, il M5s mangia voti a De Luca: sarà una vittoria sul filo e i sondaggi ci confortano”, sostiene Barbagallo. Che scuote la testa: “Se i Cinque stelle fossero rimasti in coalizione avremmo vinto di sicuro. Ma ora è il momento di guardare al futuro e siamo convinti che la statura di Chinnici sarà premiata dagli elettori”.

Intanto, dopo la spaccatura, c’è da pensare alle liste per le regionali e al Pd manca ancora qualche nome e si vocifera che i dem stiano corteggiando i grillini favorevoli a mantenere l’accordo rimasti delusi dalla scelta di Conte. Ma il segretario siciliano del Pd nega: “Non facciamo campagna acquisti e la compravendita di candidati non è all’ordine del giorno”. “La nostra squadra è compatta. Più che fare chiamate ad alcuni dei nostri, dovrebbero pensare ai loro fuoriusciti”, sottolinea Di Paola per suo conto: “Queste elezioni porteranno molto sorprese e noi accoglieremo a braccia aperte tutti i delusi del centrosinistra siciliano”. La scadenza per la presentazione delle liste regionali è alle 16 del prossimo 26 agosto. La campagna elettorale è appena iniziata.