“La legge più avanzata per la famiglia è quella che vige in Ungheria. Ma non lo dico perché c’è Orban, se fosse in Francia direi in Francia, lì ci sono incentivi economici veri, la donna dopo il terzo figlio è un soggetto fiscale molto ridotto, dal quarto figlio non lo è più, congedi parentali estesi anche ai nonni, e il tasso di incremento demografico, grazie a questi investimenti, è tra i più avanzati d’Europa”. Sono le parole che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha pronunciato a 24 Mattina Estate su Radio 24.
Un “modello Ungheria” sul tema famiglia che però non piace al Partito Democratico. “Salvini dice che l’Ungheria ha la legge sulla famiglia più avanzata d’Europa e che dovremmo copiarla. Sono andata a leggerla: con il modello di Orban che piace tanto a Salvini ci dobbiamo aspettare anche queste proposte che, al contrario di ciò che serve veramente alle donne e alle famiglie (tutte le famiglie), sembrano solo riportare a decenni addietro e a negare molti diritti che per Salvini evidentemente non sono scontati – attacca a la capogruppo alla Camera Debora Serracchiani – Cosa altro può significare ad esempio: ‘Esenzione a vita dalla tassa sui redditi per tutte le donne che partoriscano e si prendano cura di almeno 4 figli’ oppure ‘prestito a interessi ridotti di 31.500 euro per le donne under 40 che si sposano per la prima volta; un terzo del debito verrà estinto alla nascita del secondo figlio e gli interessi verranno cancellati alla nascita del terzogenito’? La solita destra che, questa volta con Salvini, vuole portare indietro le lancette della storia”.
Le stesse “lancette della storia” che Orbàn, sempre rimanendo all’interno delle tematiche sociali, ha provato a riportare indietro anche sulla questione dei diritti Lgbt, cercando di introdurre una legge che vietava la “promozione dell’omosessualità” ai minori. Il referendum sulla legge però, approvata a giugno 2021, che avrebbe vietato di mostrare ai minori qualsiasi contenuto, che ritragga o “promuova” l’omosessualità o il cambio di sesso, e che è costata all’Ungheria l’avvio di una procedura d’infrazione, non ha raggiunto il quorum di partecipazione, regalando al presidente ungherese una sconfitta. La legge era stata definita “vergognosa” dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
In ogni caso, vista la situazione economica, l’era delle generose politiche sociali di Orbàn sembra essersi conclusa e gli aiuti a famiglie e categorie sociali, promessi durante la campagna elettorale della scorsa primavera, sembrano essere il passato.