Michael Brockie, 28enne dipendente di PwC (PricewaterhouseCoopers), ha avviato un’azione legale contro l’azienda e chiesto un risarcimento di circa 236mila euro. Il motivo? Durante una festa aziendale ha bevuto troppo, è andato in coma, ha subito una lesione cerebrale e si è dovuto sottoporre a un’operazione per rimuovere parte del cranio. Come riporta il Daily Mail secondo i documenti al vaglio del giudice, l’impiegato ha accusato l’azienda di aver organizzato l’evento senza curarsi della sicurezza dei dipendenti. La festa si è tenuta nell’aprile 2019 e i partecipanti hanno consumato alcool in 9 pub diversi della città. Stando al Financial Times, il regolamento del gioco prevedeva che i dipendenti bevessero pinte di birra nel minor numero di sorsi possibili (i sorsi venivano contati e prendeva più punti chi ne faceva meno) e ciò li avrebbe estremamente incoraggiati a “un consumo eccessivo di alcol in tempo breve”. Secondo quanto raccontato da Brockie, l’organizzatore e promotore dell’evento, manager del dipartimento di audit, Simon Fradgley, avrebbe insistito affinché partecipassero tutti gli impiegati. “Per essere esentati dalla partecipazione – ha raccontato la ‘vittima’ – era necessario presentare un certificato medico”. Dopo aver ecceduto con l’alcool, Brockie è stato trovato incosciente dai colleghi, forse anche per aver sbattuto la testa, sdraiato sul marciapiede. In ospedale, poi, gli sono stati diagnosticati un trauma cranico e una lesione cerebrale medio-grave, a causa dei quali gli è stata rimossa una parte del cranio e ha trascorso sei mesi senza lavorare.
Oggi afferma di avere ancora “sintomi cognitivi persistenti” ed è impiegato, part-time, con la stessa azienda. È stato, inoltre, promosso: nel 2019, infatti, era un dipendente senior (percepiva 41mila stelline annue); in seguito è diventato manager, (con uno stipendio di 60mila sterline). Brockie ha deciso di fare causa all’azienda per essere risarcito dei danni subiti. Negli ultimi anni, la PwC ha provato a reprimere i problemi legati all’alcool: tre anni fa, infatti, ha vietato ai dipendenti di bere alcolici in ufficio, eccetto occasioni speciali in cui venivano serviti da un catering interno. Contattata dal Daily Mail riguardo le procedure legali in corso, l’azienda ha preferito la strada del silenzio. “In qualità di datore di lavoro responsabile, ci impegniamo a fornire una cultura sicura, sana e inclusiva per tutte le nostre persone. Ci aspettiamo inoltre che chiunque partecipi a eventi sociali sia responsabile e garantisca la propria sicurezza e quella degli altri”, si legge nell’unica nota pervenuta.