Il caso di Giovanni Battista Nicastro che dovrà dividersi tra le due aziende di trasporto pubblico, di proprietà di Roma Capitale e Regione Lazio. Le due società negano problemi
L’attuale direttore d’esercizio delle linee metro, tram e filobus dell’Atac di Roma Capitale ha un incarico anche come dirigente del Servizio integrazione ferroviaria della Cotral, società in-house della Regione Lazio concessionaria del servizio di trasporto pubblico extraurbano. Un doppio ruolo in due aziende, con identico core business, per Giovanni Battista Nicastro. Il codice etico della municipalizzata capitolina vieta “tutte le attività in cui si possa manifestare un conflitto con gli interessi della Società”, direttiva rivolta in particolare a “dirigenti e quadri”, sottolinea Atac. Il regolamento della Cotral è ancora più specifico. Per i dirigenti e non, assunti a tempo indeterminato e determinato, c’è il divieto assoluto di cumulo di impieghi e quindi i dipendenti non possono, in nessun caso, instaurare “altri rapporti di lavoro subordinato, sia alle dipendenze di altre Amministrazioni e di Enti Pubblici sia alle dipendenze di privati”, prescrive il regolamento dell’azienda di trasporto pubblico della Regione. Un regolamento che non ammette interpretazioni.
Andando nello specifico Nicastro il primo luglio è stato assunto in Cotral, dopo 12 anni in Atac come direttore d’esercizio senza i requisiti necessari, come certificato nel 2010 dall’ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero dei Trasporti. Sempre il primo luglio però ha ottenuto di nuovo l’incarico di direttore d’esercizio in Atac tramite distacco dall’azienda di trasporti regionale, mantenendo però il ruolo di dirigente in Cotral. Nessun problema per Atac che sottolinea che questo tipo di incarico esterno “è possibile e regolato sul piano normativo”. Anche l’azienda di trasporti regionale sottolinea che l’incarico esterno di Nicastro in Atac “non è in contraddizione con i principi di regolamento Cotral”. “L’articolo 6 – spiegano – prevede la possibilità di incarichi esterni autorizzabili”. In effetti, in alcuni casi, è prevista la possibilità di lavorare anche in altre aziende pubbliche o private “quando, per la natura e per le modalità di svolgimento della prestazione […] si escluda in assoluto il carattere dell’intensità e della professionalità, nonché, il rischio della prevalenza rispetto all’attività svolta in qualità di dipendente”, si legge all’articolo 6 del regolamento. Inoltre l’incarico esterno è autorizzato se viene svolto “totalmente al di fuori dell’orario di lavoro”, spiega l’articolo sette. Quindi per Cotral il ruolo di direttore d’esercizio (la figura di garanzia massima per la sicurezza del servizio) delle linee metro, tram e filobus dell’Atac, non necessita di un livello di intensità e professionalità che può inficiare l’incarico di dirigente in Cotral, e può essere svolto solo al di fuori dell’orario di lavoro.
Oltre agli aspetti regolamentari bisogna sottolineare che la gestione Nicastro in Atac non ha brillato per efficienza. Il servizio sulla Roma-Lido (fino al 30 giugno amministrata dalla municipalizzata capitolina) dal primo luglio 2021 viaggia al 50%, con la metà dei convogli fermi per mancata revisione. In passato poi le ferrovie regionali sono state anche oggetto di una multa da 3,6 milioni di euro, inflitta dall’Antitrust all’Atac per aver cancellato molte corse senza informare in modo adeguato gli utenti. Sempre sotto la gestione Nicastro nelle stazioni della tratta Roma-Viterbo sono stati installati dei tornelli riciclati non più a norma perché non permettevano l’accesso ai portatori di handicap fisici. Vicenda per la quale la Regione Lazio (proprietaria della ferrovia) è stata in seguito condannata dalla Corte di Appello di Roma alla rimozione delle barriere architettoniche e al risarcimento della mamma di un ragazzo disabile. Per finire, le linee della metro capitolina gestite sempre da Nicastro hanno rischiato a dicembre il blocco di numerosi mezzi per problemi di revision.