In caso di gestione in capo a Strada dei parchi, questa “non sarebbe in grado di assicurare la regolare prosecuzione delle attività di manutenzione ordinaria”. Con questa motivazione il Consiglio di Stato ha confermato che Anas possa continuare a gestire le autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 in attesa che il Tar del Lazio il prossimo 20 settembre si pronunci nel merito della revoca anticipata in danno della concessione a Strada dei Parchi, del gruppo industriale abruzzese Toto, decisa dal Consiglio dei ministri il 7 luglio scorso.

Era stata, lo scorso 31 luglio, la quinta sezione dello stesso Consiglio di Stato a firma del presidente, Diego Sabatino, a ribaltare il pronunciamento del Tar del Lazio che per ben due volte, il 12 e il 27 luglio scorsi, aveva concesso la sospensiva in riferimento al decreto legge del Governo, stabilendo che prima di entrare nel merito a settembre, dovesse essere Strada dei Parchi, quindi il gruppo Toto, a continuare la gestione.

La revoca della concessione risale al 7 luglio ed è stata disposta dal Consiglio dei ministri: il governo ha rescisso il contratto di concessione per “grave inadempimento” sulle manutenzioni da parte della concessionaria. La gestione al gruppo Toto per le autostrade A24 e A25 risale al 2000 e, per contratto, fra 8 anni la concessione sarebbe scaduta. Alla revoca disposta dai vertici del governo, la società ha risposto impugnando il provvedimento. Nel merito si discuterà davanti al Tar Lazio il prossimo 20 settembre. Intanto, l’11 agosto scorso è stato convertito in legge il decreto e stabilita ‘la definitiva risoluzione del contratto’ di concessione.

Il Consiglio di Stato però già rileva che “in caso di permanenza della gestione in capo a Strada dei parchi spa, la stessa non sarebbe dunque in grado di assicurare la regolare prosecuzione delle attività di manutenzione ordinaria, con ciò determinando il progressivo deterioramento dell’infrastruttura e l’esigenza di assumere crescenti misure di limitazione della stessa, a pregiudizio degli utenti, peraltro onerati, al ricorrere di tale ipotesi, dal pagamento di un pedaggio non ragionevolmente proporzionato al servizio assicurato”. L’organo d’appello di giustizia amministrativa fa anche riferimento alla “incapacità di Strada dei parchi di assolvere ai necessari obblighi manutentivi dell’infrastruttura, con ulteriore aggravio delle condizioni della stessa e connesso pregiudizio alla sicurezza della circolazione“.

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