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Coldplay, sei concerti in Italia tra Napoli e Milano ma i fan di Roma sono delusi. E scoppia la polemica sui bagarini: prezzi fino a 340 euro

Dopo sei anni di assenza live nel nostro Paese i Coldplay hanno sorpreso tutti, annunciando sei date tra Milano e Napoli. A bocca asciutta Roma. Non è prevista alcuna tappa allo Stadio Olimpico e se da Live Nation tutto tace, parla l'Assessore ai Grandi Eventi, Alessandro Onorato

La gioia dei fan milanesi e napoletani dei Coldplay è incontenibile. Dopo sei anni di assenza live, la band capitanata da Chris Martin ha annunciato sei date nel nostro Paese: il 21 e 22 giugno 2023 allo Stadio Diego Armando Maradona di Napoli e il 25, 26, 28 e 29 giugno allo Stadio San Siro di Milano. Se i fan di Milano e Napoli esultano (ad esempio, su Twitter l’hashtag #ColdplayNapoli è rimasto in tendenza per due giorni), quelli di Roma hanno manifestato tutta la loro delusione. In molti si sono chiesti come mai lo stadio Olimpico o il Circo Massimo non fossero location adatte per lo show dei Coldplay. Abbiamo provato a contattare Live Nation per una replica, ma tutto tace. Ci pensa l’Assessore ai Grandi Eventi del Comune di Roma, Alessandro Onorato, a tranquillizzare la Capitale: “Puntiamo ad averli nel 2024”.

Intanto, come era immaginabile, i biglietti a disposizione sono stati polverizzati in un secondo e sul web è scoppiata la polemica sui bagarini, accusati di aver acquistato in massa i biglietti e averli rimessi in vendita nei canali non ufficiali. In effetti i biglietti sono introvabili e sui canali ufficiali di rivendita come FanSale c’era solo il pacchetto Vip (che comprende diverse attività dal buffet ai migliori posti riservati) a 344,17 euro, venduto anche quello in pochi minuti. Ma sui social i biglietti per il prato si trovano anche al prezzo esorbitante di 900 euro per due persone. Quando il prezzo originale, compreso prevendita, si attesta a poco più di 100 euro. Insomma per quanto si cerchi di combattere il bagarinaggio online il problema sembra persistere e i canali di diffusione nel web sembrano proliferare. A danno sempre degli acquirenti e dei fan, rimasti a bocca asciutta dopo ore passate davanti allo schermo dei computer per accaparrarsi un biglietto sui siti di rivendita ufficiali.