Sommando i redditi illecitamente sottratti a tassazione percepiti dai 3 content creator per lavori artistici e occasionali, si arriva ad un totale che supera i 400 mila euro per due annualità
Da influencer a influ-evasori è un attimo. Napoli, Ravenna e Roma. Tre content creator differenti ma storie molto simili tra loro. Iniziamo a raccontarvi la prima. Una ventiseienne residente a Giuliano in Campania, provincia di Napoli, risulta disoccupata. La realtà è un’altra: influencer e pure ricca. Dopo aver intascato oltre 150 mila euro (ovviamente in nero) ha usufruito con la sua famiglia anche del reddito di cittadinanza per oltre 16 mila euro. E dopo la segnalazione di alcuni movimenti bancari sospetti sono scattati i controlli da parte dei militari delle fiamme gialle che non hanno rilevato un’evasione fiscale. Le sue entrate arrivavano di fatto dai brand con cui collaborava e della varie piattaforme online. E non è tutto. Anche i followers contribuivano nel finanziare la creator attraverso ricariche Postepay. Del resto, dichiarando anche solo un centesimo dei soldi percepiti in dichiarazione dei redditi, la famiglia della ventiseienne avrebbe di fatto perso il diritto del reddito di cittadinanza. Per questo motivo l’INPS ne ha disposto la revoca immediata con il recupero delle somme versate. Lo stesso modus operandi per i colleghi influencer di Roma e Ravenna. A quest’ultimo è stato redatto un verbale di contestazione trasmesso all’Agenzia delle Entrate, mentre per gli altri è stata depositata una segnalazione ai Reparti della Guardia di Finanza territorialmente competenti (Roma e Napoli). Sommando i redditi illecitamente sottratti a tassazione percepiti dai 3 content creator per lavori artistici e occasionali, si arriva ad un totale che supera i 400 mila euro per due annualità: 2020 e 2021. Gli accertamenti continuano e in questo caso “il codice sconto” non può di certo aiutare.