Il complesso monumentale sovietico di Riga dedicato alla vittoria nella Seconda Guerra mondiale è stato abbattuto. La demolizione del monumento – un obelisco di 79 metri – era stata decisa dal governo della capitale della Lettonia nel mese di maggio in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Il monumento era diventato un punto di raccolta per i sostenitori del Cremlino in Lettonia e la decisione del suo abbattimento aveva provocato le proteste della minoranza russa nello Stato baltico.
Costruito nel 1985, il Monumento ai Liberatori della Lettonia sovietica e di Riga dagli invasori fascisti tedeschi era composto da un obelisco affiancato da statue. La Lettonia, come gli altri stati baltici Estonia e Lituania, è un membro della Nato e dell’UE che ha mostrato un forte sostegno all’Ucraina nel conflitto con la Russia. Di recente il parlamento ha votato in favore della rimozione di tutte le statue, le targhe e i bassorilievi sovietici rimasti nel Paese entro la metà di novembre, tra le proteste della comunità russa, che costituisce il 30 per cento della popolazione.
Ogni anno migliaia di russi radunano presso il monumento il 9 maggio per commemorare la vittoria sulla Germania nazista nel 1945. Una data considerata dalla maggior parte dei lettoni come l’inizio dell’occupazione sovietica, durata fino al 1991. Nel 1997 un gruppo di attivisti aveva tentato di demolire il monumento ma la dinamite era esplosa improvvisamente, uccidendo due persone