Originario di Bellaria (Rimini), corre in una categoria che raccoglie tutte le disabilità cognitive relazionali e, per evitare atleti avvantaggiati, è stato posto un limite massimo al quoziente intellettivo a livello internazionale, che non può superare 75. Il suo è 97. La denuncia: "Così tengono fuori chi non ha la parte cognitiva compromessa, ma ha altre grandi difficoltà"
Escluso dagli Europei e quindi dalle Paraolimpiadi perché troppo intelligente. È Luca Venturelli, 18 anni e mezzofondista autistico di Bellaria (Rimini). Corre in una categoria che raccoglie tutte le disabilità cognitive relazionali e, per evitare atleti avvantaggiati, è stato posto un limite massimo al quoziente intellettivo a livello internazionale, che non può superare 75: “Così tengono fuori chi come mio figlio non ha la parte cognitiva compromessa, ma ha altre grandi difficoltà”, ha dichiarato Cristiana Delmonte, la mamma del detentore del titolo italiano negli 800 e nei 1500 metri.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, la diagnosi di autismo è arrivata all’età di due anni e Venturelli si racconta così: “Ero un Hi-Fi molto sofisticato e arrivato senza il libretto delle istruzioni. Poi i miei genitori hanno capito il mio modo di pensare e di cosa avessi bisogno”. “Aveva pochi mesi, ma non ci guardava e non voleva essere preso in braccio. Poi ha sviluppato una passione per l’inseguimento. Non parlava quindi comunicava con gli altri facendosi rincorrere”, ha raccontato Delmonte. La passione per la corsa gli è rimasta anche quando, grazie alla terapia Aba (che aiuta a sviluppare il linguaggio), ha cominciato a parlare e a controllare le emozioni sovrastanti. Così la mamma gli ha chiesto se volesse accompagnarla negli allenamenti da maratoneta amatoriale e piano piano è diventato un atleta professionista: 800 metri, 1500, 3000 e poi 5000. Anni di allenamenti tanto che oggi è più che una promessa dell’atletica e ha un profilo Instagram con migliaia di followers. Il ragazzo, infatti, ha vinto gli italiani in due categorie nel 2021 e nel 2022.
Per coronare il sogno di andare alle Paraolimpiadi nel 2024, avrebbe dovuto qualificarsi agli europei e poi ai mondiali. Ma i tempi per correre nell’evento che si è disputato a luglio li aveva fatti. Gli mancava però la licenza internazionale, che richiede di presentare le certificazioni di invalidità e affrontare degli esami di verifica: ha sforato quello del quoziente intellettivo dove ha ottenuto 97. “Niente Paraolimpiadi, ma ora mi accompagnate a Roma per fare presente la cosa alla federazione“, ha detto Venturelli ai genitori. “Ci siamo rivolti ad alcuni avvocati, recandoci anche a Roma per parlare con Sandrino Porru, il presidente della Federazione paralimpica di Luca” – dice ancora la madre- “Tutti sostengono le sue aspirazioni ma hanno le mani legate: potrà gareggiare solo nelle competizioni nazionali”. Venturelli quindi si prepara ad affrontare le gare della federazione Fidal, quella dei normodotati.