Il tour, due nuovi film, il rapporto coi suoi fan e con la fidanzata Olivia Wilde, l’attivismo, la sessualità e l’importanza della terapia. Harry Styles, lontano dai riflettori dei media e del gossip, si concede raramente, ma quando lo fa colpisce nel segno per la sua profondità di pensiero e maturità, ben lontani dal dato anagrafico dei suoi 28 anni. In una lunga intervista alla storica rivista Rolling Stone (pubblicata come cover story su tutte e 14 le edizioni mondiali, Italia compresa), il cantautore entra a piede dritto sul tema social e si scaglia in particolare contro Twitter: “È una tempesta di merda di persone che cercano di essere orribili con altre persone”. Il riferimento (nemmeno tanto velato) è anche alle durissime critiche che sono piovute addosso alla fidanzata Olivia Wilde e per la loro differenza d’età, dieci anni. Anche se – a onor del vero – la diretta interessata ha preferito la via della diplomazia: “Personalmente non credo che l’energia odiosa definisca la sua fanbase. – ha detto – La maggior parte di loro sono veri campioni della gentilezza”. Del resto c’è anche un film da promuovere. La Wilde, infatti, ha diretto Styles nel nuovo film “Don’t Worry Darling”, il thriller psicologico che sarà presentato fuori concorso alla prossima edizione del Festival del Cinema Internazionale di Venezia (in programma dal 31 agosto al 10 settembre 2022) e che sbarcherà al cinema dal 22 settembre.
Nel cast ci sono anche Florence Pugh, Gemma Chan, Chris Pine e la stessa Wilde. Il protagonista principale sarebbe dovuto essere Shia LaBeouf, ma alla fine Olivia Wilde ha licenziato l’attore per cattivo comportamento sul set. “Volevo recitare di nuovo”, ha affermato Style che ha trascorso gran parte della pandemia, guardando film con gli amici amici e i collaboratori in quarantena. “C’erano un paio di gusti diversi in casa tipo tra Parasite e Le Ragazze del Coyote Ugly”, ha rivelato. Ecco così che il desiderio si è trasformato in realtà con la partecipazione di Harry sul set. Così l’artista ha girato “Don’t Worry Darling” tra settembre 2020 e febbraio 2021 a Los Angeles e Palm Springs. Styles nel film è Jack che porta la sua Alice (Florence Pugh) a vivere nella comunità idealizzata di Victory, la città realizzata da un’azienda sperimentale che ospita, assieme alle loro famiglie, gli uomini che lavorano al progetto top-secret Victory. “Stavamo cercando qualcuno con un calore innato e un fascino palpabile – ha spiegato la Wilde -. L’intera storia dipendeva dal fatto che il pubblico doveva credere e puntare sulla figura di Jack”.
Di tutt’altro genere, invece, l’altro film in cui Harry Styles ha recitato, “My Policeman”. La pellicola (in uscita su Prime Video il 4 novembre) è ambientata a Brighton (Inghilterra) negli Anni 50. Harry Styles è il poliziotto Tom Burgess che sposa la maestra Marion Tylor (Emma Corrin) per tenere nascosta la propria omosessualità e la sua relazione con Patrick Hazlewood (David Dawson). “Gran parte del sesso gay nei film è rappresentato da due ragazzi che ci danno dentro – ha spiegato Harry Styles –. Ma l’intenzione del regista Michael Grandage è stato mostrare quanto le relazioni gay fossero illegali allora e quanto la relazione tra i due protagonisti fosse tenera, affettuosa e sensibile”.
L’intervista punta molto anche sul bisogno di privacy di Styles che ha alimentato il chiacchiericcio e anche l’attenzione morbosa sul suo orientamento sessuale. L’artista è sempre stato attento al tema dei diritti e nei suoi concerti spesso ne ha parlato sul palco. Dopo il fidanzamento con Olivia Wilde è stato “accusato” da una parte della comunità LGBTQ+ di non essere “queer” o quantomeno di esserlo di facciata “perché è stato pubblicamente solo con le donne”. L’artista ha risposto così: “Non credo di essere stato pubblicamente con nessuno. Se qualcuno ti scatta una foto con qualcuno, non significa che stai scegliendo di avere una relazione pubblica o qualcosa del genere (…) Penso che tutti, incluso me stesso, abbiano il proprio percorso da fare per capire la sessualità e sentirsi più a proprio agio con essa”. Il discorso si sposta poi sull’importanza della terapia: “Mi sono impegnato a farlo una volta alla settimana. Mi sentivo come se facessi esercizio ogni giorno e mi prendessi cura del mio corpo, quindi perché non dovrei farlo con la mia mente? Molte delle tue emozioni sono così estranee prima che tu inizi ad analizzarle correttamente. Mi piace davvero appoggiarmi a un’emozione e guardarla in faccia. Non tipo ‘Non voglio sentirmi così’, ma più tipo ‘Cos’è che mi fa sentire in questo modo?’. Mi piacerebbe pensare di essere aperto e, probabilmente, anche piuttosto testardo e disposto a essere vulnerabile. Posso essere egoista, a volte, ma mi piacerebbe pensare di essere una persona premurosa”.
Dopo una piccola vacanza e una pausa del tour mondiale, che ha toccato anche l’Italia a Torino e Bologna, Harry Styles è pronto a ripartire per Los Angeles, New York, Austin e Chicago ma nel frattempo con l suo team scrive e registra musica per il suo quarto album: “Scrivo sempre. Penso che tutti noi siamo così entusiasti nel tornare a incidere canzoni… Ed è tutto folle perché abbiamo appena pubblicato un album”. Intanto, per la felicità dei fan italiani, è stato annunciata una nuova data nel nostro Paese: il 22 luglio 2023 alla RCF Arena Reggio Emilia (Campovolo).