“Bisogna investire di più nello sport, togliendo magari qualcosa alla sanità“. Lo ha detto Luigi Mastrangelo, capo del dipartimento sport della Lega e candidato alle politiche per il partito di Matteo Salvini, in un’intervista a The Breakfast Club, su Radio Capital. L’ex campione di pallavolo ha insistito sulla sua proposta: “Non dico di togliere tutto alla sanità, ma qualcosina si può dedicare allo sport, visto che nello sport viene stanziato sempre molto poco e nella sanità tantissimo“, ha aggiunto. Frasi che hanno subito scatenato le reazioni di diversi esponenti del Partito democratico, compresa quella di Mauro Berruto, ex commissario tecnico che ha allenato anche Mastrangelo e ora è capo del dipartimento sport del Pd: “Sono allibito. Voglio bene a Gigi Mastrangelo, è stato un mio atleta per anni”, ma questa proposta “è così imbarazzante che io non saprei commentarla”. Poco dopo Mastrangelo è intervenuto con un comunicato, in cui ha spiegato che la sua proposta è stata travista: “La mia idea si basa su un concetto fondamentale, cioè che un adeguato e calibrato investimento nello sport oggi, produce anche un risparmio in sanità domani”.
Nonostante la pandemia abbia mostrato tutte le carenze del sistema sanitario italiano, Mastrangelo parlando ai microfoni di Radio Capital ha ribadito la necessità di ridurre i fondi dedicati al comparto sanità per investire sullo sport: “Bisogna investire di più nello sport, partendo dallo sport di base, dai territori più disagiati. Togliere magari un pochino, un qualcosina alla sanità. Siamo tutti bravi a dire che lo sport è salute, che fa bene a tante malattie, poi andiamo a vedere chi pratica e la percentuale scende tantissimo. Se è vero, come diciamo da sempre, che lo sport fa bene, ci fa stare meglio – aveva aggiunto Mastrangelo – perché dobbiamo aver bisogno per prendere una medicina, se possiamo stare bene semplicemente facendo sport. Non togliamo proprio tutto alla sanità anzi, però un qualcosina da dedicare allo sport, visto che nello sport viene stanziato sempre molto poco, e nella sanità tantissimo. Non esageratamente tanto, una piccola briciola da dedicare allo sport”.
“Lo sport che vuole il Pd è uno sport che aiuta il diritto alla salute i cui principi nel nostro Paese sono universalità, eguaglianza ed equità. Noi non vogliamo uno sport che sottragga risorse al diritto alla cura di nessuno. Sinceramente spero in una correzione del messaggio, altrimenti c’è davvero da preoccuparsi”, ha commentato Berruto. Dal Pd sono arrivate reazioni anche più dure: “Mastrangelo sostiene che si possono tagliare fondi alla salute ‘che sono tantissimi’. Non ci sorprende visto che fa parte del partito responsabile del disastro in Lombardia dove il governo di destra ha annullato la medicina territoriale depauperando tutti i presidi sanitari. Sconcertante“, ha scritto su Facebook la presidente dei senatori dem, Simona Malpezzi. Mentre Filippo Sensi, deputato e candidato al Senato, ha scritto su Twitter: “La peggiore destra su piazza”. È intervenuto anche il leader di Azione, Carlo Calenda: “La proposta della Lega è meno soldi alla sanità. In Italia ci sono liste d’attesa di mesi per una tac e una visita oncologica. Mancano 50mila medici e altrettanti infermieri. Per noi invece ogni euro in più del bilancio pubblico andrà a istruzione e sanità”.
Mastrangelo ha voluta quindi replicare con un comunicato: “Noto con amarezza che da sinistra, quelli che la vita concreta delle persone non sanno minimamente cosa sia, si sono già affannati a replicare alle mie parole: intendo chiarire che la mia idea, e quella della Lega, si basa su un concetto fondamentale, cioè che un adeguato e calibrato investimento nello sport oggi, produce anche un risparmio in sanità domani. Lo sport è benessere fisico, mentale: lo sport è vita, è questo il messaggio che dobbiamo dare ai giovani, non le squallide polemiche da campagna elettorale”, ha scritto l’ex pallavolista candidato alla Camera.
Nel corso della sua intervista a Radio Capital, Mastrangelo aveva raccontato anche del suo incontro con Matteo Salvini: “Una sera ero a un suo comizio, ero lì perché stimo la persona e il politico, credo sia tra i politici l’unico che vuole veramente il bene degli italiani, è una persona pura e vicina alla gente. Ci siamo conosciuti, c’è stata subito una stima reciproca“, ricorda il candidato leghista. “Matteo è un uomo di sport e segue tutto, conosceva il mio passato e questa cosa mi fece molto piacere. Con il passare dei mesi e degli anni gli presentai la mia volontà di occuparmi di sport nel partito, mi disse subito di sì e così è nato il dipartimento sport della Lega, che non esisteva”. E a chi gli domandava se si vede ministro dello Sport, Mastrangelo aveva risposto: “Non ho un percorso politico come hanno avuto altri che hanno coperto quella carica ma sono a disposizione del mio partito, potrei prenderlo in considerazione”.