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Blogger pescano in area marina protetta e condividono il video sui social: la Forestale avvia un’indagine

Battute di pesca in acque proibite, vendita delle prede nei ristoranti cittadini, doccia e lavaggio dell’attrezzatura in una fontana pubblica. Il tutto documentato in video condiviso sui social

di F. Q.

Un comportamento da condannare senza sconti. Dalle acque di Capo Caccia, presso Alghero, fino ai social media, due blogger hanno voluto raccontare il loro primo giorno in Sardegna, a bordo di un furgone, in un viaggio da costa a costa. Battute di pesca in acque proibite, vendita delle prede nei ristoranti cittadini, doccia e lavaggio dell’attrezzatura in una fontana pubblica. Il tutto documentato in un video condiviso (poi rimosso) su Tik Tok, e ripreso da un gruppo Facebook dedicato alla pesca in apnea, che costerà caro ai fuorilegge. Nella giornata di oggi, infatti, la dirigenza dell’Area marina protetta li denuncerà: grazie alla targa perfettamente leggibile del furgone, risalire alla loro identità sarà molto semplice. La Forestale, inoltre, ha già avviato le indagini e anche i titolari dei ristoranti che hanno acquistato il pesce potranno subire conseguenze.

Le clip raccontano dell’arrivo in Sardegna e di una battuta di pesca subacquea in un’insenatura di Capo Caccia. Uno dei due blogger riemerge con una cernia di oltre 10kg che mostra alla telecamera, a cui si aggiungeranno, poi, altre due prede. Una pesca fruttuosa, di cui l’uomo si vanta in una chiamata al padre (con numero riconoscibile). Poi passeggiata in centro, con lo scopo di vendere il pesce: tre ristoranti rifiutano l’offerta; il quarto, invece, accetta per 140 euro. E allora via a Fertilia, in piazza San Marco, per lavare l’attrezzatura e fare una doccia rinfrescante in una fontana. Come concludere la giornata in bellezza? Documentando la cena nel ristorante dove è stato venduto il pesce, con tanto di saluto allo chef.

Il video ha suscitato numerose critiche e polemiche sul web e anche il presidente della commissione Ambiente, Christian Mulas, è intervenuto a riguardo: “Pescare in area marina protetta, – ha dichiarato, condannando il gesto – vendere il pesce illegalmente in un ristorante, fare la doccia e lavaggio attrezzatura su marciapiede pubblico, campeggiare abusivamente in un luogo non autorizzato, documentando tutto come fosse una normale situazione giornaliera e credendo che ad Alghero non esistano le regole: questo è accaduto ieri”.

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