Il tetto dell’edificio 1 della centrale nucleare di Zaporizhzhia sarebbe stato danneggiato da bombardamenti delle truppe ucraine. Lo ha affermato Vladimir Rogov, rappresentante dell’amministrazione filorussa della regione. Ria Novosti pubblica anche una foto postata dallo stesso politico sul suo canale Telegram. L’edificio – viene spiegato – è quello dove viene immagazzinato il carburante necessario per il funzionamento dei reattori. Secondo gli amministratori filorussi di Energodar, la città in cui sorge la centrale, l’attacco è stato condotto con l’obiettivo di sabotare la missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, arrivati a Kiev lunedì e attesi a breve a Zaporizhzhia. La tensione attorno alla centrale, dunque, si alza sempre di più, mentre Kiev e Mosca, come di consueto, si accusano reciprocamente di mettere a repentaglio l’integrità dell’impianto e quindi la sicurezza di tutta la regione. Immagini satellitari di Maxar Technologies mostrano quattro buchi sul tetto di uno degli edifici, riferisce la Cnn, sottolineando di poter confermare l’autenticità delle foto ma non le accuse contro Kiev.
Dopo un tira e molla durato giorni, il team di 13 esperti dell’Aiea di cui fa parte anche il direttore generale Rafael Grossi è finalmente partito. Una delle questioni che ha tenuto banco nelle trattative ha riguardato la nazionalità dei membri della squadra di Grossi, con i russi che hanno imposto e ottenuto che venissero esclusi dalla missione tecnici americani e inglesi. Ammessi invece quelli cinesi e serbi, oltre ai polacchi e ai lituani. Fra i Paesi che partecipano alla squadra, oltre ad Albania, Francia, Giordania, Messico e Nord Macedonia, c’è anche l’Italia rappresentata da Massimo Aparo. Ingegnere nucleare, è vice direttore generale e capo del dipartimento di salvaguardia. È stato direttore ad interim dell’Ufficio per la verifica in Iran, dal 1° marzo 2016 e lavora presso il Dipartimento di salvaguardia dell’Aiea dal 1997.
The day has come, @IAEAorg‘s Support and Assistance Mission to #Zaporizhzhya (ISAMZ) is now on its way. We must protect the safety and security of #Ukraine’s and Europe’s biggest nuclear facility. Proud to lead this mission which will be in #ZNPP later this week. pic.twitter.com/tyVY7l4SrM
— Rafael MarianoGrossi (@rafaelmgrossi) August 29, 2022
Il G7 chiede che l’Aiea abbia libero accesso alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia, come si legge in un comunicato del gruppo dei 7 paesi più economicamente avanzati. “Il personale dell’Aiea deve poter accedere a tutti gli impianti nucleari in Ucraina in modo tempestivo, sicuro e senza impedimenti e impegnarsi direttamente e senza interferenze con il personale ucraino responsabile del funzionamento di tali impianti”. Nel comunicato traspare la crescente preoccupazione dei Paesi del G7 per il controllo da parte delle truppe russe degli impianti nucleari. “La Federazione Russa deve ritirare immediatamente le sue truppe dall’interno dei confini internazionalmente riconosciuti dell’Ucraina e rispettare il territorio e la sovranità dell’Ucraina”. “Riaffermiamo – si legge ancora nel comunicato- che la centrale nucleare di Zaporizhizhia e l’elettricità che produce appartengono giustamente all’Ucraina e sottolineiamo che i tentativi della Russia di scollegare la centrale dalla rete elettrica ucraina sarebbero inaccettabili”.
Il mondo deve “relegare alla storia le armi atomiche”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in occasione della Giornata internazionale contro i test nucleare che si celebra oggi. “Questa missione sarà la più difficile nella storia dell’Aiea non solo per gli attacchi della Russia sul terreno, ma anche per il modo sfacciato con cui Mosca sta cercando di legittimare la propria presenza”, ha affermato il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba, in visita oggi a Stoccolma. Proprio durante la conferenza stampa congiunta di Svezia e Ucraina, la premier svedese, Magdalena Andersson, ha annunciato l’approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev del valore di 47 milioni di dollari. Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, dal canto suo, ha invitato tutte la parti a “fare pressione sull’Ucraina affinché riduca la tensione militare all’impianto nucleare di Zaporizhzhia che sta mettendo in pericolo l’Europa intera”.
Intanto nuovi particolari emergono riguardo ai bombardamenti di domenica. Tra le dieci persone ferite durante gli attacchi delle truppe russe a Energodar, ci sono anche quattro dipendenti dell’impianto nucleare. A riferirlo è stata la compagnia nucleare ucraina Energoatom che ha avvertito: “A partire dalle 10 del 29 agosto 2022, la centrale nucleare di Zaporizhzhia opera con il rischio di violare gli standard di sicurezza contro le radiazioni e gli incendi. ” La compagnia punta ancora una volta il dito contro le truppe russe che hanno continuato a colpire il sito della centrale.