La cantante ha rivelato in un audio di 22 minuti nuovi, tristi dettagli relativi agli anni della conservatorship: "Era tutto organizzato"
Si è cancellata da Instagram, ma Britney Spears continua ugualmente a svelare nuovi dettagli circa gli anni della conservatorship. Anche questa volta le parole pronunciate dalla cantante sono molto pesanti: “La mia famiglia mi ha uccisa”, dice, affidando nuove confessioni a un audio di 22 minuti pubblicato su YouTube. “Non guadagno nulla a condividere queste storie. Mi hanno chiesto di essere intervistata da Oprah e da altri, offrendomi un sacco di soldi. Ma è una follia. Non m’interessa. Per me, questa storia va oltre un’intervista”. Indirettamente la star conferma dunque le indiscrezioni trapelate mesi fa, quando si parlava di un’ospitata da Oprah Winfrey nella quale avrebbe raccontato il proprio dramma. La Spears però è lontana dalle logiche del marketing. Chiunque avrebbe approfittato della situazione per parlare a favore di telecamera, ma quello che alla popstar interessa è condividere la propria esperienza per aiutare chi si trova nella sua stessa situazione. Traumatizzata da quello che le è successo ha ancora molta paura del giudizio altrui, e per questo preferisce raccontarsi nell’intimità della propria casa, al riparo dalle luci del mondo dello spettacolo che negli anni si è cibato della sua storia senza farsi troppi scrupoli.
L’INIZIO DELLA CONSERVATORSHIP: “ERA TUTTO PREMEDITATO” – Come quando le immagini del suo ricovero in ospedale nel gennaio 2008 fecero il giro del mondo. Britney ricorda quelle ore drammatiche: “C’erano oltre 200 paparazzi fuori da casa mia che mi filmavano attraverso il finestrino di un’ambulanza, ma era tutto preparato anche se non c’erano droghe nel mio corpo, niente alcol, era puro abuso“. Così ha avuto inizio l’incubo della conservatorship: “Ora so che era tutto premeditato. Una donna ha suggerito l’idea a mio padre e mia madre lo ha aiutato a realizzarla. Era tutto organizzato”.
“PERFORMANCE ORRIBILI, NON MI IMPORTAVA DI NULLA” – Malgrado venisse spacciata come incapace di intendere e di volere, gli impegni lavorativi non vennero cancellati, anzi: dischi, tour, la partecipazione a X Factor come giudice e la residency a Las Vegas. “Ero diventata una macchina. Ero una ca**o di macchina. Non ero più un essere umano”. A tal proposito l’artista ha anche ammesso di essere consapevole che le proprie performance sul palco fossero spesso deludenti, ben lontane dagli standard a cui aveva abituato i fan nei primi anni di carriera. Il talento non si perde dall’oggi al domani, e la spiegazione infatti è di altra natura: “So che le mie esibizioni erano orribili, addirittura dovevo indossare le parrucche. Mentre i ballerini facevano degli adorabili hairflips e io invece avevo delle cuffie attorno ai miei veri capelli. Sì io ero un robot. Onestamente lo ero perché non mi importava più di nulla. Non potevo fare quello che volevo fare. Non potevo scegliere le tate per i miei figli, non potevo avere soldi per me”.
LE VESSAZIONI – Non solo: il team l’avrebbe vessata distruggendole l’autostima: “Ogni giorno mi dicevano che ero grassa. Dovevo fare esercizio fisico. Non mi sono mai sentita tanta demoralizzata, mi hanno fatto sentire uno schifo. E non mi sono ribellata perché avevo paura. Mi facevano sentire una nullità e io ci credevo […] Mi mandavano alle riunioni degli alcolisti anonimi pur sapendo che non ero alcolizzata. Mi hanno costretta ad affrontare ore di psicoterapia, sotto la loro guida. Avevo 30 anni e dovevo sottostare alle regole di mio padre. E mia madre, mio fratello, i miei amici: tutti vedevano, tutti sapevano e nessuno faceva niente“.
TRADITA DALLA FAMIGLIA – E proprio con i suoi familiari l’artista ha il dente avvelenato: “È questa, credo, la cosa che mi ha ferito di più. Mi hanno gettata via. Ecco come mi sono sentita, come una che la famiglia ha buttato via. Ma come hanno potuto farlo? Non mi meritavo tutto questo: ero solo debole, fragile, spezzata. Ero umana e sto dicendo tutto questo solo per far sapere a tutti che sono questo: umana. E se non lo racconto, non potrò mai guarire”.
IL RITORNO ALLA MUSICA GRAZIE A ELTON JOHN – Nel presente di Britney però sembra entrare finalmente un po’ di luce. Dopo la fine della conservatorship, grazie al movimento #FreeBritney, e dopo il matrimonio con Sam Asghari la cantante ha pubblicato il primo brano in 6 anni. Si tratta di Hold Me Closer, un duetto con Elton John. Il singolo è subito schizzato in testa alle classifiche iTunes di 40 Paesi, per quanto la rilevanza di iTunes in confronto al mondo dello streaming sia ormai pari a zero. Come ha fatto sapere il cantautore britannico, però, l’augurio è che questo sia un primo, importante passo in grado di restituire a Britney fiducia in se stessa consentendole di elaborare questa brutta storia per poi guardare avanti, una volta per tutte.