“Draghi? È voluto andare lui a casa“. Lo ha detto il presidente del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte alla kermesse di Affaritaliani.it a Ceglie Messapica, rispondendo alla domanda se si sia pentito di aver mandato a casa il governo Draghi. “Mi assumo la responsabilità – ha aggiunto – di aver incalzato da 6, 7 mesi il governo su quello che era davanti a noi, era visibile, perché lo era agli analisti economici internazionali. Questa spirale recessiva era già visibile in tutta la sua gravità a marzo”. “Ho avuto a palazzo Chigi – ha ricordato Conte – un duro scontro con Draghi, andai a contestare che si dovessero destinare risorse al riarmo. Sembrava che la guerra si potesse fermare solo con grandissimi investimenti militari, cosa assolutamente folle e non praticabile, l’inflazione già galoppava, i soldi ci servivano per prevenire una spirale recessiva, Draghi andò al Quirinale, scrissero che volevo provocare una crisi, già allora chiedevamo di tassare gli extraprofitti. Ho detto che i costi sarebbero raddoppiati, triplicati. Purtroppo è quello che sta succedendo adesso. Non abbiamo avuto risposte, era impossibile condividere una responsabilità comune di governo, il M5s non è interessato a mantenere delle poltrone, situazione era gravissima, sotto gli occhi di tutti”.
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