Si sta trasformando in una carneficina il tentativo dei sostenitori del leader sciita Moqtada al-Sadr di rovesciare il governo uscente, dopo che alle ultime elezioni il loro partito è risultato essere il più votato senza però riuscire a formare una maggioranza. Da lunedì i sadristi hanno assaltato la Green Zone di Baghdad, l’area superprotetta all’interno della quale sorgono i palazzi delle istituzioni e le ambasciate, scontrandosi con i sostenitori filo-iraniani nel tentativo di prendere il controllo del palazzo presidenziale. Il bilancio delle vittime degli scontri è già salito a 33, tra cui tre poliziotti, secondo i media locali, mentre sono già più di 700 i feriti. Anche al-Sadr ha intimato ai suoi seguaci armati di ritirarsi entro un’ora, come si legge in un comunicato diffuso poco fa dall’ufficio del leader sciita il quale ha tra l’altro confermato la sua decisione di ritirarsi “definitivamente” dalla vita politica. “Sono molto rattristato per quello che sta accadendo in Iraq. Offro le scuse al popolo iracheno per quello che è successo – ha dichiarato – La rivoluzione non si fa con le armi le proteste devono rimanere pacifiche”.
Le sirene antiaeree hanno risuonato nell’ambasciata degli Stati Uniti, secondo quanto riporta il media locale Shafaq News. Testimoni sul posto parlano di esplosioni nella zona. Al-Arabiya e al-Iraqiya hanno precedentemente riferito di razzi e colpi di mortaio sparati contro la Green Zone. L’esercito ha prorogato anche per oggi il coprifuoco su tutto il territorio nazionale. Le istituzioni pubbliche, le scuole e le banche rimangono chiuse per tutta la giornata, ha invece decretato il premier Mustafa al-Kadhimi. L’aeroporto internazionale di Baghdad, invece, rimane per ora aperto e i voli di linea partono e atterrano senza variazioni. Si tratta però di una situazione estremamente volatile che potrebbe cambiare nel corso delle ore. Inoltre molti passeggeri in partenza da Baghdad ma provenienti da altre regioni dell’Iraq temono di non riuscire ad arrivare allo scalo aereo a causa del coprifuoco e dei blocchi stradali. Allo stesso modo, i passeggeri in arrivo nella capitale temono di rimanere bloccati in aeroporto.
Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, che sta seguendo con attenzione la situazione a Baghdad, ha raggiunto telefonicamente ieri il Generale Giovanni Maria Iannucci, Comandante della Nato Mission Iraq, di cui l’Italia detiene il Comando. Il Ministro – a Praga per la riunione informale dei ministri della Difesa dell’Unione europea – è stato costantemente aggiornato sugli ultimi sviluppi della situazione sul campo, ricevendo assicurazione che non ci sono rischi diretti per il personale del contingente italiano e di Nmi. “Ai nostri militari – ha ribadito il ministro – la riconoscenza del Governo e di tutti gli italiani per il delicato lavoro che svolgono per la stabilità della regione”.
La missione Nato in Iraq è una missione non combattente di assistenza e addestramento che mira a sostenere l’Iraq nel rafforzamento delle sue istituzioni e forze di sicurezza, combattere il terrorismo e impedire il ritorno di Daesh.