Un 21enne, Matteo Angelo Errigo, è stato arrestato dalla Squadra mobile di Milano con l’accusa di violenze sessuali su quattro donne, tra i 19 e i 33 anni, commesse tra maggio e giugno scorso. Il giovane, secondo gli inquirenti, con grande probabilità ha applicato sempre lo stesso schema: le ha seguite “a bordo di un monopattino elettrico”, mentre uscivano a volte da palestre delle zone centrali della città, e poi le ha aggredite, anche mentre parlavano al telefono, costringendole a subire atti sessuali. Per poi scappare sempre alla guida del monopattino. L’ordinanza di arresti domiciliari è stata firmata dal giudice per le indagini preliminari Roberto Crepaldi su richiesta del pm Pasquale Addesso.

L’inchiesta, come si legge nell’ordinanza, vede al centro “quattro diversi episodi di violenza sessuale, tutti commessi tra il maggio e il giugno” scorso dal giovane, con precedenti per maltrattamenti sulla madre. Tutti gli episodi sono stati denunciati dalle vittime. Le indagini della Squadra mobile sono arrivate all’identificazione del 21enne da una serie di elementi: “L’acquisto di un monopattino simile a quello ripreso sul luogo o in zone prossime a quelle delle violenze, la rassomiglianza dell’indagato” con le descrizioni fornite dalle vittime, i riconoscimenti delle stesse, il confronto delle “celle agganciate dal suo cellulare con gli spostamenti dell’aggressore”, i suoi “accessi alla metropolitana” e il suo “abbigliamento”. L’uomo si spostava spesso tra il Piemonte e la Lombardia. Le violenze contestate nell’ordinanza sono state però tutte commesse a Milano.

Secondo quanto ricostruito, in un caso la vittima di 23 anni appena uscita dalla palestra di viale Toscana è stata “seguita per diversi metri” e poi aggredita. Una 20enne ha poi denunciato altri abusi in via Vallarsa, il 14 giugno: stava parlando al cellulare ed è stata raggiunta da Errigo con il mezzo elettrico alle spalle, poi fatta cadere. Una 33enne ha subito violenze con lo stesso schema in via Ripamonti il 27 maggio. Lo stesso giorno è stata aggredita una 29enne mentre rincasava, non lontano da Porta Romana.

“Io ero paralizzata nel corpo, ma per fortuna ho avuto la prontezza di urlare, non ho detto parole, ma urlavo, ad un certo punto si è sentito lo scatto di un portone. Appena il mio aggressore ha sentito il rumore mi ha lasciato a terra, si è alzato ed è corso verso il monopattino che ha preso ed è scappato”. Così uno racconti messi a verbale da una delle quattro vittime. La ragazza, che ha subito abusi in via Vallarsa, ha spiegato di essere stata aggredita alle spalle, mentre era “concentrata sullo schermo” del telefono, e di essere stata buttata “a terra, girata, con lui davanti a me”. Ha fornito subito agli agenti una descrizione di quel giovane, che aveva un accento “di Milano” e che era vestito con t-shirt e bermuda. E pure dettagli sul monopattino “quasi tutto nero con una striscia arancione fluo sul davanti”. Decisive nell’inchiesta anche le immagini delle telecamere di sorveglianza che hanno ripreso le violenze.

In un altro caso, quello degli abusi su una 33enne in via Ripamonti a maggio, la donna ha raccontato che il 21enne si è prima avvicinato chiedendole informazioni e poi, approfittando di un momento di distrazione, l’ha spinta con “veemenza facendomi rovinare al suolo”. Anche lei si è messa a urlare a “squarciagola” e così ha attirato l’attenzione di un ragazzo che passava in bici e l’aggressore è fuggito. La donna ha anche consegnato agli investigatori un file audio con la voce del 21enne perché, quando lui le si è avvicinato, lei stava mandando messaggi vocali. Un’ora e mezza dopo, verso le 2.30 di notte, una 29enne ha denunciato di essere stata aggredita mentre rientrava a casa ed era al telefono col suo compagno. La donna è riuscita ad allontanarlo “spingendolo con le mani e urlando”. Lei ha tentato anche di inseguirlo, ma poi “mi sono accorta – ha messo a verbale – che lo stesso stava ritornando indietro proprio di verso di me”, si è messa di nuovo ad urlare e l’uomo è scappato definitivamente. Il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza parla di un “lavoro di indagine particolarmente accurato”, tanto che è stato accertato che sono stati usati due monopattini diversi dal 21enne, che vive tra Milano e la provincia di Alessandria. Accertamenti passati anche per l’analisi dei profili social del giovane. Recente il caso, inoltre, della 16enne che ha denunciato una violenza sessuale avvenuta nella notte fa il 28 e il 29 agosto in Piazza Castello: si tratta però, dicono gli inquirenti, di un’indagine diversa.

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