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Morto “l’uomo del buco”: trovato il corpo ricoperto di piume, ecco perché era stato soprannominato così

Secondo quanto riporta la BBC si tratta dell’unico sopravvissuto di una tribù massacrata sul finire degli anni ’70 da minatori e allevatori che si espandevano ad ovest. Nel 1996 pare che fossero rimasti sei appartenenti a questa tribù

di F. Q.

“L’uomo del buco” è morto. Si tratta di quello che sembra uno degli ultimi indigeni vissuti in totale isolamento nella Foresta dell’Amazzonia brasiliana, precisamente nell’area di Tanaru, nello stato di Rondonia. Secondo quanto riporta la BBC si tratta dell’unico sopravvissuto di una tribù massacrata sul finire degli anni ’70 da minatori e allevatori che si espandevano ad ovest. Nel 1996 pare che fossero rimasti sei appartenenti a questa tribù, quando un gruppo di minatori illegali li uccise. Solo uno di loro scampò all’assalto omicida. L’uomo del buco era stato chiamato così da un gruppo di antropologi che l’avevano casualmente scovato quasi 30 anni fa in quanto scavava buche profonde sia per intrappolare animali per poi cibarsene e anche per ripararsi durante i periodi di riposo funestati da tempo inclemente. Il suo corpo, privo di alcun segno di violenza, è stato trovato il 23 agosto su un’amaca fuori da una capanna di paglia. Nel 2018 l’Agenzia brasiliana per gli affari indigeni (FUNAI) è riuscita a filmarlo durante un incontro casuale nella giungla. Nel filmato, l’uomo del buco può essere visto mentre taglia un albero con una specie di ascia. L’esperto indigeno Marcelo dos Santos ha spiegato ai media locali che l’uomo è stato ritrovato morto ricoperto di piume come se se le fosse messe addosso in attesa della morte.

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