Uno “sforzo straordinario” ai vari ministeri, per “cercare di ridurre al minimo sia l’arretrato sia soprattutto i provvedimenti del governo in carica, all’attuazione dei quali (a partire dalla legge di bilancio) si chiede di dare una specifica priorità nei prossimi due mesi”. E’ il messaggio arrivato ai capi di gabinetto nel corso della riunione a Palazzo Chigi con il sottosegretario Roberto Garofoli per fare il punto sull’attuazione del programma di governo. Tra gli obiettivi “una drastica riduzione dello stock della XVIII legislatura con un target complessivo di 121 provvedimenti a settembre e 122 provvedimenti ad ottobre”. Anche se, il governo lo sa, “è difficile pensare di arrivare all’azzeramento dello stock, obiettivo a cui potranno pervenire le Amministrazioni con stock numericamente più esigui”.

Dal 13 febbraio 2021 al 30 agosto 2022, spiega Palazzo Chigi, sono stati complessivamente smaltiti (adottati o abrogati) 1260 provvedimenti, di cui 532 solo nei primi otto mesi del 2022. Il Governo Draghi, si ricorda, aveva ereditato dai precedenti esecutivi 679 provvedimenti da adottare (di cui 145 imputabili al primo governo e 534 al secondo governo della 18esima legislatura) che ad oggi sono stati ridotti a 129. Lo stock è stato quindi ridotto di più dell’80%. I provvedimenti da “smaltire” relativi alla 17esima legislatura erano 313, oggi sono 58. A questi si sono aggiunti quelli legati alle emergenze: 732 provvedimenti di cui 455 già adottati e 277 da adottare.

Allo stock di provvedimenti attuativi già citato, vanno aggiunti i decreti legati ai provvedimenti legislativi emanati al 30 agosto 2022 dall’attuale governo (732 provvedimenti attuativi, di cui 455 adottati e 277 da adottare). Sommando i 277 provvedimenti da adottare dell’attuale esecutivo ai 129 provvedimenti degli altri governi della XVIII legislatura lo stock complessivo dei provvedimenti da adottare riferibili alla XVIII legislatura è di oltre 400. E l’obiettivo del governo, si sottolinea più volte, è ridurre il più possibile i provvedimenti arretrati relativi alla legislatura che sta per concludersi.

Per questo si chiede alle amministrazioni “uno sforzo eccezionale” per i prossimi due mesi, soprattutto a quelle amministrazioni che hanno lo stock di provvedimenti numericamente più pesante, ma anche a tutte le altre nella funzione di concertanti. Per ogni Amministrazione sono stati elaborati dei target quantitativi, ma anche specifici con l’indicazione dei provvedimenti, avendo già provveduto ad escludere i decreti presenti nello stock con un termine di scadenza ai sensi di legge fissato per fine 2022 o addirittura per il 2023 oppure caratterizzati da un iter di adozione troppo lungo per essere perfezionato in due mesi (ad es. regolamenti con dpr) ovvero ancora provvedimenti rispetto ai quali la singola amministrazione ha rappresentato la sussistenza di gravi problematicità attuative.

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