Il video pubblicato sui social da Mathias sarebbe solo l'ultimo episodio di uno scontro interno alla famiglia. Il centrocampista sarebbe stato sequestrato da due uomini camuffati e armati di M16 e pistole ai quali avrebbe consegnato 100 mila euro nel tentativo di essere lasciato in pace. Il coinvolgimento del connazionale rischia di escluderlo dal Mondiale in Qatar
Il video pubblicato da Mathias Pogba nel quale promette rivelazioni sul conto del celebre fratello Paul è solo la punta dell’iceberg di una guerra interna ben più profonda. Secondo France Info, a entrare in gioco sono anche armi, ricatti, pedinamenti e esoterismo. Il centrocampista della Juventus ha già denunciato per estorsione il fratello in attesa che quest’ultimo riveli le informazioni promesse.
A confermare la complicata diatriba famigliare in casa Pogba sono i comunicati dei legali del campione del mondo 2018: “Le dichiarazioni di Mathias si aggiungono alle minacce e ai tentativi di estorsione da parte di una banda organizzata, del quale lo stesso Mathias fa parte, contro Paul. Le autorità competenti in Italia e in Francia sono state sollecitate un mese fa”. A tal proposito France Info ha scoperto una visita fatta lo scorso marzo da Paul al suo vecchio quartiere di Roissy-en-Brie in cui il giocatore sarebbe stato sequestrato e trasportato in un appartamento di Parigi da due uomini camuffati e armati di M16 e pistole. I due malviventi avrebbero ricattato il francese intimandolo di consegnarli 13 milioni di euro. In caso contrario i malfattori avrebbero rivelato pubblicamente la richiesta, che tramite il fratello Mathias, Pogba avrebbe fatto a uno “stregone” per colpire con un maleficio il connazionale Kylian Mbappé. Pogba ha smentito l’episodio, ma gli estorsori sostengono di avere le prove dei messaggi incriminati in una chiavetta USB.
Secondo quanto riporta RMC Sport, Pogba dopo essersi rifiutato ha dovuto accettare la presenza di un uomo di nome Babacar al suo fianco e, nel tentativo di risolvere la questione senza rivolgersi agli inquirenti, il calciatore avrebbe versato 100mila euro nelle casse dei malviventi. Manovra che non avrebbe avuto successo visto il protrarsi delle persecuzioni. Di conseguenza il bianconero si è rivolto alle forze dell’ordine, raccontando di aver incontrato nuovamente questi uomini sia a Manchester che a Torino.
La vicenda rischia di compromettere la presenza dello juventino, ancora alle prese con l’infortunio, ai prossimi Mondiali in Qatar considerato il coinvolgimento di Mbappé. A tal proposito il presidente federale Noël Le Graët in un’intervista a RMC Sport ha dichiarato: “Spero che non metta in discussione il posto di Paul Pogba nella selezione francese. Per il momento siamo all’inizio di un caso. Nessuno è andato in tribunale per quanto ne so al momento, finora sono solo voci”.