Nessun “allarme fascismo” e la Lega “non è di destra”. Anzi: un attacco per “l’antisemitismo anti-israeliano della sinistra italiana” e la promessa (trumpiana) di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele. Matteo Salvini parla al giornale Israel Hayom, free press israeliana vicina alla destra, e spiega che l’Italia avrà “un governo di buon senso, coerente e concreto, che mette al centro il lavoro, la sicurezza, lo sviluppo, il merito, le tradizioni”. Frasi, quelle sull’antisemitismo anti-israeliano che hanno provocato la reazione del Pd: “Dovrebbe spiegare che il suo principale alleato e con cui vorrebbe governare l’Italia è un partito che per anni ha coltivato apertamente nostalgia del fascismo”, ha replicato Piero Fassino. Il centrodestra, ha sostenuto Salvini a Israel Hayom, come “squadra” è “maggioranza nel Paese” ma “non nelle redazioni dei grandi giornali e nel mainstream di certa intellighenzia di sinistra che ha tendenzialmente una visione intollerante e poco democratica, concepisce chi non condivide i suoi valori come un nemico da abbattere non come un avversario con cui confrontarsi”.

Quindi l’affondo sul Pd, ricordando il caso di Raffaele La Regina, candidato in Basilicata: “All’estero debbano guardare con preoccupazione al fatto che il Pd aveva candidato, addirittura come capilista, personaggi che hanno scritto insulti vergognosi contro Israele e il suo diritto a esistere e a difendersi. Come ha dichiarato un intellettuale come Paolo Mieli, in una recente intervista al quotidiano italiano ‘Libero’ non si tratta di casi isolati, ma di una atteggiamento molto diffuso all’interno del Pd in cui, cito Mieli, ‘comanda ancora un nucleo che ha le proprie radici culturali nella storia e negli ideali della rivoluzione d’ottobre'”. E il leader della Lega ha quindi ricordato che “un’altra intellettuale e giornalista, Fiamma Nirenstein, su il Giornale ha denunciato ‘l’uso dell’antisemitismo antisraeliano come arma di consenso’ della sinistra e ha ricordato che l’esponente del Pd Boldrini, ex presidente della Camera dei Deputati, ‘ha invitato alla Camera Mohamed Ahmed al Tayyeb, l’Imam che invoca la distruzione di Israele’. Sono indignato e preoccupato”.

La risposta dem è stata affidata a Fassino, presidente della Commissione Esteri della Camera: “Anziché autoinvestirsi del ruolo di difensore di Israele, Salvini dovrebbe spiegare all’opinione pubblica israeliana che il suo principale alleato e con cui vorrebbe governare l’Italia è un partito che per anni ha coltivato apertamente nostalgia del fascismo e tuttora nelle sue file sono non pochi coloro che esaltano un passato tragico che il popolo ebraico ha pagato con 6 milioni di vittime”, ha ricordato Fassino. “Così come – ha sottolineato – è penosa propaganda far credere che il Partito Democratico abbia ostilità verso Israele, quando è ampiamente documentato l’impegno del Pd contro ogni forma di antisemitismo, antisionismo e ostilità allo Stato di Israele, per i cui diritti e per la cui sicurezza il Pd si è sempre battuto senza se e senza ma”.

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