“Nel breve termine dovremo puntare ancora su petrolio e gas, o la civiltà crollerà”. Non è il monito interessato di qualche multinazionale petrolifera bensì quello di Elon Musk, patron della Tesla nonché promotore più illustre della mobilità elettrica. Parole che l’imprenditore di origini sudafricane ha pronunciato nel corso della conferenza sull’energia di ONS Foundation, in Norvegia. Musk ha pure sottolineato come la transizione alle fonti energetiche rinnovabili abbisogni di tempi lunghi.
“Una delle sfide più grandi che il mondo abbia mai dovuto affrontare è la transizione verso l’energia sostenibile e verso un’economia sostenibile”, ha detto Musk evidenziando la stretta correlazione fra i due fattori. Ecco perché, simultaneamente all’implementazione delle rinnovabili, ci si dovrà affidare ancora all’estrazione del greggio.
Musk ha oltretutto riconfermato il suo endorsement all’energia nucleare: “È ovvio”, ha scritto Musk su Twitter, “che l’Europa debba riavviare le centrali nucleari dormienti e aumentare la produzione di energia di quelle esistenti. È fondamentale per la sicurezza nazionale e internazionale. Il rischio di radiazioni è molto, molto più basso di quanto la maggior parte delle persone creda”. E “il nucleare è di gran lunga migliore per il riscaldamento globale, rispetto alla combustione di idrocarburi, per produrre energia”.
Non è la prima volta che Musk si dichiara favorevole al nucleare: “A lungo termine, credo che riusciremo a ricavare più energia dal sole e dal vento, ma bisogna pensare in modo positivo anche al nucleare”, aveva detto Musk all’Italian Tech Week del settembre 2021: “Mi hanno sorpreso i Paesi che l’hanno abbandonato perché è una tecnologia sicura. Dovremmo usarne di più, o almeno non chiudere le centrali esistenti perché non rappresentano un pericolo. Ci sono prove che ci sono più problemi di salute con il carbone che con il nucleare”.