Il leader del Partito Comunista e candidato con Italia Sovrana e Popolare festeggia sui social la morte dell'ultimo leader dell'Urss. Dopo le critiche dice: "Era una provocazione dadaista". E definisce l'ex presidente dell'Unione Sovietica "uno della banda dei globalizzatori"
“Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo”. Fa discutere, sui social, il tweet di Marco Rizzo, leader del Partito Comunista, candidato alle elezioni politiche con Italia Sovrana e Popolare. Il commento di Rizzo si riferisce alla morte dell’ex presidente dell’Urss Mikhail Gorbaciov. A corredo del tweet Rizzo ha pubblicato la foto di un tappo che salta da una bottiglia di spumante (non la sua, ma evidentemente un’immagine salvata dal web). Il 26 dicembre 1991 è la data della dissoluzione dell’Unione sovietica, quando il Soviet delle Repubbliche del Soviet Supremo ratificò le decisioni di Gorbaciov, che si era dimesso da presidente il giorno prima, e dissolse formalmente l’Urss. Rizzo ha ricevuto molti commenti critici (eufemismo). In un secondo tweet ha postato il titolo di un articolo che la versione online della Stampa aveva dedicato al suo tweet. “Una provocazione dadaista e l’ipocrisia – scrive ancora il dirigente comunista – Ci sono persone che muoiono per guerra, per fame, per infortuni, per vaccini. Ogni sacro giorno. Muore uno della banda dei globalizzatori. Metti una bottiglia di spumante, senza esplicitare un nome (del morto, ndr). Si scatena l’inferno. Di chi? Dei giornaloni”.
Era dal 26 dicembre 1991 che avevo aspettato di stappare la migliore bottiglia che avevo… pic.twitter.com/DyZVbs0I0H
— Marco Rizzo (@MarcoRizzoPC) August 30, 2022