L’inflazione italiana è salita in agosto all’8,4% dal 7,9% di luglio. Emerge dalle stime stime preliminari dell’Istat. “Sono l’energia elettrica e il gas mercato libero che producono l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici non regolamentati (in parte mitigata dal rallentamento di quelli dei carburanti) e che, con gli alimentari lavorati e i beni durevoli, spingono l’inflazione a un livello che non si registrava da dicembre 1985 (quando fu +8,8%)”, spiega l’Istat. Il sotto- indice “carrello della spesa”, che include i beni alimentari, per la cura della casa e della persona, registra in agosto un incremento medio del 9,7% rispetto allo stesso mese del 2021. Un aumento, segnala l’Istat, che non si osservava da giugno 1984. L’inflazione acquisita per il 2022, ovvero quella che si otterrebbe ipotizzando una variazione nulla nella restante parte dell’anno, è pari a +7% per l’indice generale e a +3,5% per la componente di fondo (al netto degli energetici e degli alimentari freschi).
I prezzi energetici ed in particolare quelli non regolamentati sono più che raddoppiati rispetto ad un anno fa (+ 135,9%), Per il gas il rincaro su base annua è del 65%. Questa dinamica è solo in parte compensata dal rallentamento dei prezzi del gasolio per mezzi di trasporto (da +30,9% a +18,2%, -9,2% il dato mensile), della benzina (da +22,3% a +8,8%; -10,4% da luglio) e del Gasolio per riscaldamento (da +52,5% a +43,6%; -6,0% sul mese). Secondo Confesercenti il caro bollette costringerà le famiglie a ridurre i consumi di altri prodotti in media per 1300 euro a famiglia nei prossimi due anni, per una diminuzione complessiva della spesa di 34 miliardi di euro. L’Istat ha diffuso oggi anche il dato sui prezzi alla produzione dell’industria relativi però a luglio. L’incremento è stato del 5% su base mensile e del 36,9% su base annua, in accelerazione rispetto a giugno. Anche in questo caso incidono i costi energetici. I prezzi alla produzione tendono ad anticipare l’andamento di quelli al consumo.
Ieri erano stati anticipati i dati di Germania e Belgio. L’inflazione tedesca è salita all’8,8%, il livello più elevato da 40 anni. In Belgio il carovita si attesta al 9,9%, record dal 1976. Nell’intera area euro l’inflazione dovrebbe attestarsi al 9,1% un nuovo record e in aumento rispetto all’8,9% di luglio. Lo riporta la stima flash di Eurostat, l’ufficio statistico dell’Unione Europea. Il surriscaldamento dei prezzi al consumo accresce la pressione sulla Banca centrale europea in vista del consiglio direttivo del prossimo 8 settembre quando verrà deciso un nuovo rialzo dei tassi. Negli ultimi giorni si sono moltiplicate le voci che auspicano un intervento di oltre mezzo punto percentuale. “Abbiamo bisogno di un aumento vigoroso dei tassi a settembre”. Lo ha detto il presidente della Bundesbank tedesca, Joachim Nagel, a Francoforte. “E nei prossimi mesi ci si deve aspettare nuovi passi sui tassi”, ha aggiunto.