Politica

Pomezia, cade il sindaco M5s Zuccalà: decisive le dimissioni di 4 consiglieri ex grillini insieme all’opposizione

Termina dopo 9 anni l'esperienza di governo pentastellata: era l'ultimo comune in provincia di Roma a essere ancora guidato da una giunta Cinque Stelle. La rabbia del primo cittadino: "Ectoplasmi della politica al servizio di centrodestra e Pd. Faranno le liste con loro". La replica: "Faccia mea culpa, quello attaccato alla poltrona è lui"

L’amministrazione M5s di Pomezia ha concluso ufficialmente la sua esperienza dopo nove anni. Quattro consiglieri ex grillini, confluiti nel gruppo Pomezia Attiva, si sono dimessi insieme a tutti i consiglieri di opposizione, sfiduciando il sindaco Adriano Zuccalà. Cade così l’ultima amministrazione del Movimento in provincia di Roma. Il primo cittadino si è sfogato duramente contro i quattro, eletti con i Cinque Stelle: “Chi è che deve chiedere scusa ai cittadini? È bastato un gesto vigliacco, nelle segrete stanze di un notaio, da parte di persone che non sanno nemmeno cosa voglia dire rappresentare una città”, scrive Zuccalà definendoli “ectoplasmi della politica” che “hanno professato per settimane la trasparenza” e poi “evitato l’unico confronto democratico possibile, il Consiglio Comunale”. E accusa: “I 4 consiglieri eletti con i voti del Movimento 5 Stelle si lasciano colpevolmente strumentalizzare da un’opposizione che fino a ieri attaccavano a testa bassa e preparano con loro le liste per le prossime elezioni”.

Per Stefano Mengozzi, capogruppo Pd a Pomezia, e Patrizia Prestipino, deputata Pd e candidata a Roma nel collegio Eur, Ostia, Pomezia, “la colpa è certamente del sindaco che non è stato capace di tenere la maggioranza compatta, che ha avuto in questi anni molti consiglieri e assessori dimissionari e oggi 4 ex 5 stelle hanno firmato insieme all’opposizione”. Per il gruppo di Pomezia attiva invece se “c’è qualcuno attaccato alla poltrona è il sindaco, che ha rifiutato sempre e comunque di ammettere le proprie responsabilità per i gravi errori commessi nella gestione del gruppo politico, che conta 6 consiglieri dimessi e 4 fuoriusciti a fronte dei 15 che furono eletti, più un importante assessore dimissionato”. E ancora: “Si è addirittura permesso di dichiararci fuori dal M5S la goccia che ha fatto per noi traboccare il vaso e che ci ha portati ad abbandonare il suo gruppo il 31 luglio scorso”.

“Silvio Piumarta, Marco De Zanni, Iolanda Mercuri e Zaira Conficconi chinano il capo e si mettono al servizio del centrodestra e del Partito Democratico. Servi dell’ambizione di chi vorrebbe riprendersi una città che il Movimento 5 Stelle ha salvato dall’orlo del baratro scongiurandone il dissesto finanziario e portandola a essere un modello virtuoso – attacca Zuccalà – Raccolta differenziata porta a porta e corretta gestione del ciclo dei rifiuti, reperimento di fondi regionali, nazionali ed europei, amministrazione oculata delle risorse e una nuova visione di città sostenibile e a misura di cittadino sono risultati sotto gli occhi di tutti e che tutti riconoscono come pilastri della nostra azione di governo”.