Si è conclusa con un concerto di oltre 7 ore la decima edizione dello SponzFest, il festival voluto da Vinicio Capossela nella “sua” Irpinia: “SponzFest più che un festival è uno spirito, un modo di esperire forme di comunità mobile”. Un evento nato nel 2013 con l’ambizione di riscoprire sogni e tradizioni di una terra troppo spesso dimenticata e mai valorizzata: incontri, dibattiti, laboratori e concerti si dipanano tra i paesi dell’Alta Irpinia. È stato l’anno di Sant’Andrea di Conza, Andretta e Calitri, con musicisti, artisti e personalità del mondo della cultura ad esplorare il tema di questa edizione: Sponz Coultura, ragionare sull’idea del coltivare, dalla terra alle idee, i pensieri, il senso civico.
In dieci edizioni il festival ha ospitato intellettuali, attori, registi, giornalisti e musicisti provenienti da tutto il mondo. Quest’anno i riflettori dello SponzFest hanno dato luce a tantissimi ospiti tra cui Nada, Giovanni Truppi, John De Leo, Micah P. Hinson, Bobby Solo, Edda, Sol Ruiz, Dimitris Mystalkidis, ma anche Andrea Colamedici e Maura Gancitano di Tlon, alcuni rappresentanti di Fridays for Future, Stefano Liberti, Paolo Pileri. “Il verbo sponzare viene dall’azione della spugna che, una volta inzuppata, ammorbidisce e rigenera” dichiara Capossela, direttore artistico della kermesse. “Così è il corpo di gruppo che da sponzato perde rigidità, forma e spigoli, e assorbendo dilata e accoglie e rimette in circolo”.
Di Andrea D’Elia