Nel lungo curriculum di Paolo Sorrentino mancava la facente funzione di officiante matrimonio. Senza tonaca, senza fascia tricolore (che spetta solo al sindaco) il regista Premio Oscar ha unito in matrimonio una coppia di amici storici, quella formata da Massimo Osanna, ex direttore degli Scavi di Pompei e dal 2020 direttorissimo dei Musei del Ministero dei Beni e delle attività culturali, e dal compagno di vita Gianluca De Marchi, imprenditore e fondatore della azienda Urban Vision, specializzata nella concessione dei grandi spazi pubblicitari. E da tanto che aspettavano di coronare il sogno d’amore, visto che il matrimonio è stato rimandato causa covid. Zuppa di nozze (per dirla alla Dago) in stile Grande bellezza a villa Lysis, nota anche come villa Fersen, perché qui il barone dandy francese ci fece la sua straordinaria dimora a picco sul mare per il suo fuori misura stile di vita.
Come dimostra la scritta “Amori et Dolori” incisa sull’architrave in marmo all’ingresso della monumentale scala. Nell’Oppiarum, stanza in stile eclettico/ orientale, Fersen invece mise fine ai suoi eccessi sciogliendo cinque grammi di cocaina in una flute di champagne. A brindare agli sposi Valeria Golino, testimone di nozze, e un doppio centinaio di invitati, tra cui il magnate francese Francois Pinault, patron del gruppo Kering (proprietario tra l’altro dei luxury brand Gucci, Saint Laurent e Balenciaga), con la moglie Salma Hayek e il ministro della Cultura Dario Franceschini. Poi quattro salti con tammuriate e tamburelli personalizzati da Gianluigi Lembo da “Anema e Core”. Villa Lysis dopo un lascito controverso agli eredi è oggi di proprietà del Comune che affitta la location più desiderata del Golfo ad altissime cifre. Ma quando c’è l’Amore non si bada a spese. O no?